Sul Lungomare Falcomatà era stato indetto il progetto artistico Kombat the Grey!, patrocinato dall’Amministrazione Comunale. Attore principale del progetto era l’artista Umberto Lo Presti, e troviamo approfondimento in un articolo di Calabria Post:
É così che nasce “Kombat the grey”. Progetto che è contenuto all’interno del più ampio Vandalism Art Project, nel quale l’artista reggino ha preso l’impegno di pubblicare una sua opera sulla pagina Instagram (@vandalism_art_project) ogni giorno per un anno dal 18 marzo 2017, creando così un museo perennemente aperto a portata di telefono o di computer, un rifugio d’arte accessibile a chiunque.
L’artista ha dunque realizzato dieci opere di street art nel Lungomare reggino. L’intento è una «resurrezione degli spazi urbani anonimi e degradati». Tra le opere presentate, una in particolare ha attirato l’attenzione di qualche cittadino distratto:
SeaDream, questo il titolo dell’opera, per sua sfortuna rappresentava delle balene bianche raffigurate secondo il surrealismo dell’artista. L’associazione mentale con il fenomeno della Blue Whale della quale parliamo costantemente nei nostri articoli è stata facile e immediata per qualcuno, tanto da portarlo a diffondere su Facebook la falsa notizia di un qualche collegamento con il triste fenomeno. A farne le spese è stata l’opera stessa, attaccata da un ignoto che ha pensato di fare giustizia rovinandola. Lo stesso Umberto Lo Presti dà voce al suo sdegno su strettoweb.com e Calabria Post:
Quello che mi ha scosso è come possa una falsa notizia diffondersi in fretta senza un minimo fondamento di verità tanto da mettere in pericolo un progetto artistico che lotta e si batte per portare in strada un po’ di bellezza nel grigio della città.
Il suo profilo Instagram riporta la foto della sua opera martoriata:
Sulle fonti consultate leggiamo che l’artista ha dato appuntamento ieri, 28 maggio, per la riparazione del suo lavoro.
È necessario ribadire, per quanto una voce di verità sia ben lontana dal ricevere ascolto per chi si nutre ogni giorno di disinformazione e pregiudizio, che non esistono bufale innocue. Sono passati pochi giorni dal caso di Pioltello, al centro dei riflettori per una fake news che parlava di festeggiamenti per l’attentato terroristico di Manchester, all’interno del Marrakech Lounge Bar. Nell’aver creduto alla bufala, qualcuno ha pensato di appiccare un piccolo incendio alla saracinesca del locale incriminato. Nessuno aveva festeggiato i morti di Manchester, eppure un post su Facebook aveva scatenato la ritorsione. Una bufala che aveva portato all’atto criminale. Gratuitamente.
L’opera di Umberto Lo Presti non ha alcuna attinenza con la Blue Whale, eppure è stata vandalizzata. Ore di lavoro e di pensiero cadono vittime di una bufala. No. Nessuna bufala è innocua.
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