Categorie: Notizia Vera

NOTIZIA VERA Rom deve scontare 22 anni ma non finisce in carcere perché continua a partorire

Ci segnalano questo articolo pubblicato il 9 Ottobre 2016 dal Giornale:

In Italia, non ha mai passato neanche un minuto in galera, è sempre riuscita a beffare tutti. Il motivo? Prima di finire in carcere mette al mondo un figlio così le forze dell’ordine non possono incastarla. La rom ha 26 anni e da circa 15, invece, si è specializzata in furti in tutta la Penisola. Nel corso degli anni, ha accumulato una serie di condanne che però non ha mai scontato.

Caterina, oltre a beffare la giustizia italiana partorendo bambini, fa di più. Per non farsi riconoscere dalle forze dell’ordine continua a cambiare nome. A 12 anni, in Veneto, era Paparuga Davidovic, a 13 era Keba Davidovic, qualche anno dopo è diventata Milena Milenkovic, ma anche questa identità le stava stretta. Così è diventata Vanessa Delic, poi ancora Marisa Nicolic e infine Caterina Vukovic.

L’ultimo (tentato) arresto risale al 29 settembre: la ladra rom doveva essere agli arresti domiciliari ad Aprilia (in provincia di Latina), invece è stata fermata a Pescara mentre stava forzando una porta-finestra al piano terra di un appartamento per scassinarlo. Come spiega Simona De Leonardis su Il Centro, grazie alle sue impronte digitali è stato possibile ricostruire la sua storia.

Come riporta Il Corriere della Sera, Caterina ha collezionato una settantina di furti, 60 denunce e diversi arresti in tutta Italia. Ma non ha mai scontato mezza di queste condanne. Oltre alla storia che lascia tutti esterrefatti, c’è di più. La ladruncola mette a segno i suoi furti uno dietro l’altro proprio per depistare le forze dell’ordine. E’ tutto pensato nei minimi dettagli. Nella sua “carriera”, il massimo che la magistratura le ha imposto, infatti, sono stati gli arresti domiciliari, durante i quali lei se la spassava a compiere altri furti e a partorire figli.

Ora, è arrivata la condanna definitiva, ma Caterina, Vanessa, Keba, etc ha cinque bimbi piccoli e non può lasciarli da soli. Così resta ai domiciliari e può continuare a fare la ladra. In Italia questo vale.

Le fonti citate dal Giornale confermano la notizia. La prima, Il Centro del 7 Ottobre 2016, ci informa che Caterina è in attesa del sesto figlio e che il 29 Settembre è stata arrestata mentre doveva trovarsi ai domiciliari di Aprilia (Latina) per scontare la pena di 19 anni e mezzo patteggiata per poter prendersi cura della sua prole. Fuggita dai domiciliari si era recata a Pescara con un complice per compiere un furto in una casa. Sorpresi dalla padrona di casa si erano divisi: il compagno era scappato mentre la Polizia era riuscita a fermare la ragazza. Dal momento dell’arresto gli inquirenti sono riusciti a ricostruire l’intera carriera criminale della rom, grazie alle impronte digitali che corrispondevano a quelle rilasciate nei precedenti furti e sotto le mentite spoglie delle identità finora utilizzate (Vanessa Delic, Paparuga Davidovic, Keba Davidovic e via discorrendo).

Il Centro, inoltre, offre una cronistoria delle imprese finora messe in atto dalla giovane ladra:

2003: nell’identità di Keba Davidovic, appena tredicenne, saccheggiava le case dell’hinterland veneziano per poi spostarsi nel Ferrarese, nel Bolognese per poi risalire nel Veronese con il nome di Milena Milenkovic;

2007: (Il Centro ci informa che aveva 17 anni, dunque 4 anni dopo rispetto al 2003) approda in Sardegna con l’identità di Vanessa Delic e saccheggia varie abitazioni spostandosi tra Olbia, Porto Torres, Nuoro, Ozieri e Bono;

2009: Torna nel Ferrarese e in Veneto, e si sposta fino a Orbetello, in Toscana;

Nel frattempo da Roma viene emesso un ordine di custodia cautelare.

2011: nell’identità di Marisa Nicolic torna in Sardegna e colpisce ad Alghero. Viene arrestata a Olbia ma pochi giorni dopo riprende il suo iter a Lanusei;

Tra il 2013 e il 2014 viene identificata nel Lazio e nel 2014 arriva in Abruzzo e viene arrestata come Caterina Vukovic. Si spingerà ancora fino in Sicilia per poi risalire nel Viterbese ed essere condannata nel 2016 in via definitiva a Tivoli. 19 anni e mezzo di domiciliari per star vicino ai cinque figli. Il 29 Settembre 2016 torna a delinquere ma viene fermata.

La seconda fonte citata dal Giornale, il Corriere della Sera dell’11 Ottobre 2016, conferma ulteriormente l’arresto e la storia criminale di Caterina Vukovic. Contro di lei è stato istituito un ulteriore provvedimento: il braccialetto elettronico.

Su La Nuova Ferrara del 28 Giugno 2016 si legge che Caterina Vukovic, sorpresa a Ferrara in via XXV Aprile dalla padrona di casa durante un “colpo”, aveva lamentato le doglie in Questura per poi partorire all’Ospedale Sant’Anna e per questo, secondo la legge, era stata disposta l’immediata liberazione.

La Nuova Sardegna del 6 Settembre 2011 ci informa del tentato furto della Vukovic assieme a una complice, Silvana Jovanovic di 27 anni, presso Tortolì. Le due erano state sorprese dal figlio della padrona di casa. Caterina Vukovic ottenne i domiciliari a Roma per poter prendersi cura del figlio di un mese e mezzo. Silvana Jovanovic, invece, venne piantonata in ospedale dai Carabinieri di Lanusei perché si trovava in gravidanza a rischio.

Nuove identità e furti sono dunque all’ordine del giorno, per Caterina Vukovic. La notizia è vera, documentata e confermata da più testate.

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