Si tratta delle parole del Premier che ha risposto ad un “question time” su Fanpage.it riguardante vari argomenti, tra i quali anche la scuola
Il Premier Renzi è consapevole che quanto fatto quest’anno relativamente al bonus merito “ha fatto arrabbiare molti”. Si tratta dei primi 200 milioni stanziati dalla riforma per i quali sotto accusa sono finiti i criteri per l’assegnazione.
“Si può discutere – ha precisato Renzi – dei criteri per decidere la valutazione, ma non si può impedire la valutazione: i bravi devono prendere di più i meno bravi di meno”.
La notizia è vera: Renzi ha davvero pronunciato la frase che gli è stata attribuita, e lo ha fatto durante un question time rilasciato per Fanpage.it:
Il Presidente del Consiglio risponde ad alcune domande dei cittadini: quesiti sul Referendum, sui costi della politica, sulle tasse, sui diritti civili e sulla Buona Scuola. A partire dal minuto 02:36, gli vengono rivolte due domande:
Studentessa di Milano: in questa Sua riforma della Buona Scuola, quindi della legge 107, perché non è stato introdotto un criterio di meritocrazia per quanto riguarda i professori per cui non vengono premiati e incentivati quei professori che sono più bravi, che sono più competenti rispetto ad altri professori?
Insegnante di Milano: a proposito della Buona Scuola, mi chiedo a cosa serva aver inserito anche – tra le tante cose, ovviamente – il concetto di valutazione dei docenti, che potrebbe creare anche un clima di competitività.
Il Premier risponde:
Sono domande opposte. Noi abbiamo individuato una soluzione per i primi 200 milioni di euro sulla valutazione che ha fatto arrabbiare molte persone. Personalmente la vedo così: si può discutere dei criteri per decidere la valutazione, ma non si può impedire che si valutino i professori. Quelli più bravi devono prendere di più, quelli meno bravi devono prendere di meno.
L’argomento riguarda il fondo ad hoc destinato a valorizzare i docenti e l’intera iniziativa è consultabile in questo documento in sintesi disponibile sul portale governativo della Buona Scuola. A pagina 11 troviamo questa infografica:
Notizia vera, dunque.
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