Pare che questo meccanismo in America stia avendo, finalmente, il suo sbocco naturale: l’ANSA ci riporta come questo sistema sia finalmente traslato in una forma grafica molto affine al nostro plug-in di bufale.net.
Come si vede dallo screen tratto dall’articolo, cominciano ad apparire sotto le notizie segnalate dei marker con indicate le fonti di debunking predilette da chi ha effettuato la segnalazione
In quanto ideatori di un sistema simile con largo anticipo sui tempi non possiamo che essere d’accordo, auspicando un uso virtuoso della risorsa.
Del resto, anche nel caso i viralizzatori cercassero, come già presagivamo ai tempi del primo articolo al riguardo di, “ingannare il sistema” segnalando siti virtuosi ed indicandosi autoreferenzialmente come fonti di disputa, e ammesso che le loro segnalazioni in qualche modo passino attraverso le maglie del controllo, si troverebbero nell’imbarazzante problema di ottenere come bollino del disputato le loro stesse fonti ampiamente deprecate, quindi restando col letterale pugno di mosche in mano.
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