Avevamo già affrontato in passato una proposta di legge, caldeggiata tra gli altri dal Senatore Antonio Razzi, relativa ad imporre il divieto di fumo assoluto in automobile, con la motivazione razionale offerta di una riduzione dei riflessi ed il rischio che la sigaretta, cadendo, possa essere fonte di distrazione ed incidenti, oltre che per il rischio alla salute.
Sia pur per una diversa motivazione ed in una forma più tenue una simile proposta sembra destinata a tagliare il traguardo normativo e far parte della D.Lgs che, entro fine anno, sarà destinato a dare compiuta e piena attuazione alla direttiva 2014/40/UE.
Difatti le attuali indicazioni, liberamente riscontrabili sul sito del Ministero della Salute, portano ad una versione attenuata della citata proposta, basata su una ratio legis diversa e più circoscritta. Si parla ora di
- divieto di fumo in autoveicoli in presenza di minori e donne in gravidanza
- divieto di fumo nelle ertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pediatrici, nonché nelle pertinenze esterne dei singoli reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia
La motivazione offerta non è più pertanto ridurre i rischi per il guidatore evitando gesti inconsulti ed incidenti, ma tutelare il soggetto debole per eccellenza, ovvero il bambino, il neonato ed il nascituro, impedendo che questi assorba le sostanze nocive emesse dal fumo in un ambiente chiuso come un’autovettura ovvero in un ambiente dove, per forza di cose, la puerpera ed il bambino sono costretti a trascorrere un certo lasso di tempo senza potersi allontanare (come ospedali e cliniche pediatriche).
La citata normativa di recezione introdurrà parimenti obblighi più stringenti di informazione sui danni dal fumo e l’estensione del divieto di vendita di sigarette ai minori anche al resto dei prodotti da fumo, compresi quelli di c.d. nuova generazione, come le sigarette elettroniche.
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