NOTIZIA VERA Che pericolo con la vulnerabilità Android di settembre: pochissimi modelli immuni

Sta prendendo piede un’altra vulnerabilità Android, questa volta potenzialmente in grado di colpire la quasi totalità degli smartphone in circolazione secondo le informazioni che abbiamo avuto modo di raccogliere proprio in queste ore. A distanza di pochi giorni da un altro avviso che abbiamo condiviso prontamente sul nostro sito, dunque, invitiamo i nostri lettori a concentrarsi sulla minaccia che è stata svelata di recente è che da oggi 6 settembre è di pubblico dominio anche qui in Italia.

Secondo una fonte affidabilissima come Pocket Now, più in particolare, di recente il team Nightwatch Cybersecurity avrebbe svelato che le versioni di Android antecedenti alla 9.0 sono potenzialmente esposte ad una pericolosa criticità. La vulnerabilità Android in questione pare sia identificata con il codice CVE-2018-9489. Ecco perché diventa molto importante analizzare più da vicino quale sia la sua ragion d’essere e quali siano i pericoli ai quali andiamo incontro, in attesa di capire se da Google giungeranno tutte le contromisure software del caso.

Fondamentalmente, attraverso questa vulnerabilità Android, le singole applicazioni potrebbero superare i controlli e i vincoli che sono imposti dalle autorizzazioni concesse dal pubblico. In questo modo, diversi dati oltre il consentito verrebbero immagazzinati dalle stesse app. Qualche esempio? A rischio privacy potrebbe finirci il nome della rete WiFi, il BSSID, gli indirizzi IP locali, senza dimenticare altri dati privati come le informazioni sul server DNS e l’indirizzo MAC.

Vulnerabilità Android

Con questi presupposti, la singola app potrebbe identificare e tracciare qualsiasi dispositivo Android, fino ad arrivare al caso più estremo dell’attacco alla Rete WiFi locale. Quali smartphone sono immuni a questa vulnerabilità WiFi? Esclusivamente i prodotti destinati all’aggiornamento Android Pie, come nel caso del Samsung Galaxy S9, dei nuovi Huawei Mate 20 e Mate 20 Pro, fino ad arrivare a OnePlus 6 e Honor 10 o all’Asus ZenFone 5, tanto per citare quelli più popolari sul mercato. Insomma fate molta attenzione ai dati memorizzati sul vostro smartphone.

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