Sta creando il panico la nuova minaccia riguardante gli account hackerati per alcune tra le banche italiane più popolari, con conseguenze potenziali piuttosto pesanti anche per il pubblico di casa nostra. In cosa consiste l’attacco hacker di cui tanto si sta parlando oggi 26 settembre? Il nome del trojan è DataBot e, dopo aver fatto la sua apparizione in alcuni Paesi europei come Germania e Francia, da alcune ore a questa parte pare aver messo piede anche in Italia con alcune caratteristiche che lo rendono estremamente pericoloso.
In cosa consiste il suddetto attacco che potrebbe portare ad account hackerati come se non ci fosse un domani? Fondamentalmente potreste ricevere una classica email phishing, con cui verrete invitati a cliccare su un link in essa contenuto al fine di minacciare la vostra sicurezza e quella del conto che avete creato. Il messaggio all’apparenza è inviato dalla vostra banca, sia per il nome del mittente, sia per il fatto che contrariamente a quanto avvenuto in passato qui troveremo un testo scritto in italiano impeccabile.
Chi colpisce DataBot? In primis le banche, come accennato. Il Corriere Comunicazioni riporta infatti l’indagine ESET, con cui vengono coinvolti istituti e siti del calibro di credem.it, bancaeuro.it, csebo.it, inbank.it, bancopostaimpresaonline.poste.it, bancobpm.it, bancopopolare.it, ubibanca.com, icbpi.it, bnl.it, banking4you.it, bancagenerali.it, ibbweb.tecmarket.it, finecobank.com, gruppocarige.it, popso.it, bpergroup.net, credit-agricole.it, cariparma.it, chebanca.it, creval.it, bancaprossima.com, intesasanpaoloprivatebanking.com, intesasanpaolo.com e hellobank.it. A questi siti, poi, si aggiungono anche i privati, perché il trojan sta colpendo anche mail.vianova.it, mail.tecnocasa.it, MDaemon Webmail, email.it, outlook.live.com, mail.one.com, tim.it, mail.google e tiscali.it.
Una minaccia che in qualche modo ai nostri lettori ricorderà quella degli account hackerati della scorsa settimana, in riferimento a moltissime caselle di posta elettronica che hanno ricevuto una finta minaccia, con tanto di richiesta di riscatto in bitcoin (potete trovare qui maggiori informazioni a riguardo). Invitiamo dunque i nostri lettori alla massima attenzione, nel caso in cui doveste ricevere nelle prossime ore email anomale da parte della vostra banca. Cestinate immediatamente tutto quello che ritenete sospetto.
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