NOTIZIA VERA E ACCHIAPPACLICK Verrà posta targa in onore del senegalese ucciso, per Pamela fatta a pezzi no

Ci segnalano un articolo pubblicato il 16 marzo 2018 sul sito Italiani per la patria:

Una targa in ricordo di Idy Diene sul Ponte Vespucci a Firenze dove il 5 marzo è stato ucciso a colpi di pistola dal pensionato Roberto Pirrone. Lo chiede una mozione approvata oggi in Consiglio comunale a Firenze e presentata dai gruppi di minoranza Mdp, M5s, Firenze riparte a sinistra, Potere al popolo e la consigliera civica Cristina Scaletti. L’atto, oltre che alla collocazione della targa, impegna il Comune ad “adoperarsi con tutti i mezzi a sua disposizione a sostegno del futuro della famiglia” di Diene

L’articolo cita un pezzo pubblicato da Repubblica il 12 marzo 2018. Si parla di Idy Diene, ucciso il 5 marzo a Firenze per mano di Roberto Pirrone, pensionato, sul ponte Vespucci.

Il 12 marzo 2018 il Comune di Firenze ha pubblicato un comunicato in cui annunciava che, sul luogo in cui Diene ha perso la vita, sarebbe stata apposta una targa commemorativa:

Dopo la partecipata manifestazione di sabato scorso per dire no al razzismo e manifestare solidarietà alla famiglia di Idy Diene, ucciso lunedì scorso sul Ponte Vespucci, con 29 voti a favore, il Consiglio comunale ha approvato nella seduta di oggi una mozione sottoscritta da Alessio Rossi e Stefania Collesei (MDP), Miriam Amato (Gruppo Misto), Silvia Noferi (M5S), Tommaso Grassi e Donella Verdi (Frs), Cristina Scaletti (La Firenze viva) e Angelo Bassi (PD).

Con la mozione si chiede al sindaco “di provvedere a collocare nel luogo ove è avvenuto il fatto una targa commemorativa per il nostro concittadino Idy Diene” e “che l’amministrazione comunale si adoperi con tutti i mezzi a sua disposizione a sostegno del futuro della sua famiglia”. (fdr)

Fin qui parliamo, dunque, di notizia vera.

Dobbiamo scomodare il tag acchiappaclick, in ogni caso, perché per i mendicanti del web la tragedia di Pamela Mastropietro diventa un’esca per gli indinniati del web, macchiando i social di benaltrismo. La sua storia, infatti, viene posta come paragone per rispettare la formula tanto gettonata dello straniero agevolato contro l’italiano messo da parte. Con un titolo come quello usato da Italiani per la patria non si intende fare notizia, bensì si opera una grave speculazione su due tragedie.

Gli autori non hanno a cuore il ricordo della ragazza, bensì le visite dei loro lettori.

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