Ci è capitata tra le mani una “provocazione”, un ” volantino da consegnare alle autorità sanitarie”.
Chi vi scrive non ne ha mai fatto mistero: su bufale.net gli “esperimenti sociali” non sono graditi. Qualche volta è capitato che un membro dello staff abbia discusso su un “esperimento sociale” in particolare… per essere mangiato vivo dagli altri.
“Provocazione”, “esperimento sociale”, spesso sono parole che nascondono il becero istinto di diffondere bufale. O di polarizzare il dibattito.
Facciamo tanto, ogni singolo giorno per combattere l’Infodemia. Contrastiamo i disinformatori di professione e di vocazione. Educhiamo gli incerti e gli indecisi. Diamo a chi non ha strumenti culturali per decidere gli strumenti per capire.
Poi arrivano “provocatori” come quelli del “volantino da consegnare alle autorità sanitarie” e rovinano tutto.
“Non ci credo, non curatemi”: il (falso) volantino da consegnare alle autorità sanitarie
Cosa pensate di ottenere diffondendo un volantino dove l’antivaccinista di turno “chiede di non essere curato e che il suo posto in ospedale venga lasciato ad altri”?
Un divulgatore scientifico, Mehdi Sadaghdar, in uno sui suoi corti sulla sicurezza disse una frase che ci sentiamo di appoggiare
“Non dovreste mai fare qualcosa di autolesionista in pubblico. Lì fuori è pieno di persone sciocche che vi guarderanno farlo, lo ripeteranno e si faranno veramente del male”.
Esaminiamo i due punti di vista divergenti.
Chi crede nell’antivaccinismo militante troverà in iniziative come queste un motivo di vanto e un’occasione per perpetuare l’infodemia. Sarà incitato a non vaccinarsi, a rifiutare i presidi minimi di sicurezza (vaccini, distanziamento sociale, quarantene…) e infetterà qualcuno uccidendolo.
Chi invece non vi crede, ma condivide per sentirsi migliore… beh, per lui ho una cattiva notizia. Non è una persona migliore. Affatto.
Abbiamo già visto nei commenti derive da regime. Gente pronta a invocare a gran voce “leggi per togliere la sanità a chi diffonde questa bufala!”
Insomma, se andiamo per la provocazione, abbiamo soggetti che, a parole e solo a parole si definiscono “vaccinisti” che diffondono una bufala atta a stanare gli antivaxx per proporre di punirli… negando loro i vaccini. Che tanto non vogliono.
Polarizzando il dibattito e, dimostrando di essere tanto militanti e bellicosi quanto le loro controparti, spingendo quegli indecisi che faticosamente abbiamo in questi anni educato a rigettare ogni tentativo di dialogo.
Non potete dirvi “virtuosi” e comportarvi come chi virtuoso non è.
Non è che non sa. Non vuole, ed anche se volesse non può, offerta da Fantomax, ed. Coconino Press, Catacchio-Bernardi
Perché, ai loro occhi, lo scontro medicina/antivaccinismo non è più una battaglia di civiltà, ma l’ennesima gara virtuale a chi urina più lontano tra persone che sono allo stesso livello di conoscenze, competenze ed educazione.
Infimo.
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Cose come queste? Sono un assist all’infodemia che vi rende complici.
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