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No, questa non è una foto di una donna in bikini a Campobasso (e dovrebbero preoccuparvi i commenti)

Ci segnalano i nostri contatti due foto di una donna in bikini a Campobasso, descritta come un fenomeno assurdo, inspiegabile e con un serie di commenti tra i quali ne compaiono di turpi e che inneggiano al victim blaming, spingendosi ad associare il femminicidio e la violenza di genere al vestiario femminile.

No, questa non è una foto di una donna in bikini a Campobasso (e dovrebbero preoccuparvi i commenti)

Sarebbe bastato guardare con attenzione l’immagine per capire che non si tratta di una veduta di Campobasso ed anche il bikini più adamico non giustifica certi commenti. Mai.

Abbiamo infatti censurato la donna soprattutto per provocare irritazione nei commentatori.

Di cui abbiamo censurato il nome, ma abbiamo purtroppo letto i loro commenti.

No, questa non è una foto di una donna in bikini a Campobasso (e dovrebbero preoccuparvi i commenti)

Nella prima foto è visibile in chiaro il marchio della compagnia di benzina: Ipiranga.

Ipiranga è una compagnia di benzina presente nel solo Brasile con 6500 stazioni di benzina e 1500 esercizi commerciali, parte del conglomerato commerciale che fa capo ad Ultra.

I marchi Ipiranga e ampm

La seconda foto mostra infatti cartelli in lingua spagnola (gasolina) e un esercizio commerciale ampm nella stazione di Servizio, catena commerciale Statunitense presente in Brasile proprio grazie ad una partnership commerciale con Ipiranga, che ospita il brand ampm nelle proprie stazioni di servizio.

Sia Ipiranga, che Ultra che ampm non hanno esercizi commerciali a Campobasso, e basterebbe questo a concludere il fact checking.

Dobbiamo però focalizzarci sui commenti, dei quali vi offriamo purtroppo un estratto

Commenti come avete visto altamente censurabili, dove si definice “Paese marcio” un paese dove una donna gira in bikini non molestata e dove un utent, testuale, dichiara

“Si lamentano delle (Sic!!!!) violenza sulle donne, sono loro che provocano andando in giro mezze nude”

Essendo il fact checking finito sei righe fa, ricordiamo al commentatore una grande verità: anche se una donna andasse in giro nuda, la colpa del suo stupro è solo del suo stupratore.

E, moralmente, di tutti quelli che hanno convinto lo stupratore suddetto che sia altrimenti.

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