Ci segnalano i nostri contatti la teoria diffusissima sui social che i medici ucraini novax potranno esercitare in Italia. Fake news denunciata con veemenza da chi medico lo è davvero. E ci ricorda che l’esercizio delle professioni mediche resta vincolato visita di idoneità (che comprende anche #vaccinazioni, test contro la TBC e ulteriori adempimenti di origine sanitaria).
Fact checking in breve: il rilassamento degli adempimenti burocratici che consentirà al personale medico Ucraino di esercitare in Italia non si estende agli adempimenti medici. Come lo status vaccinale.
Possiamo ora passare alla notizia.
Succede che l’emergenza guerra in Ucraina ha provocato un forte flusso di profughi alla frontiera. Profughi che, come abbiamo avuto modo di sostenere relativamente ad ogni immigrazione, solo nelle fantasie sovraniste vanno considerati dei poveri derelitti di bassa istruzione e cultura.
Parliamo di gente che in madrepatria erano studenti, lavoratori, spesso affermati professionisti che possono fornire la loro professionalità a chi li ospita. E parliamo di un paese, l’Italia, dove spesso il pensiero novax arriva dove non dovrebbe. Tra gli operatori sanitari, causando quindi sospensioni dal lavoro per perdita dei requisiti.
Pertanto una postilla al Decreto Misure Urgenti consente al personale medico ucraino di lavorare in Italia in deroga al riconoscimento burocratico dei titoli.
Sostanzialmente il reciproco riconoscimento dei titoli abilitanti sarà depurato del “nastro rosso burocratico”. Nei social si sono diffuse incontrollabili le voci che per “controlli” si intendeva il Green Pass, spesso da account con simboli come la “Z” della propaganda bellica o bandiere Russe e simboli di mattoni.
In realtà, come sottolinea all’ANSA il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli,
“La legge, il dl 172 – rileva Anelli – stabilisce che l’esercizio della professione medica è correlato con l’obbligo vaccinale. L’obbligo vaccinale anti-Covid è cioè un requisito fondamentale per l’esercizio della professione medica stessa. Pertanto, anche i medici ucraini nel momento in cui esercitano la professione in Italia dovranno vaccinarsi“.
E la notizia si rivela una fake news.
No, non è vero che i medici ucraini novax potranno esercitare in Italia. Potranno esercitare medici e infermieri ucraini, in deroga al riconoscimento dei titoli (con una procedura quindi più snella) ma mai in deroga allo status vaccinale.
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