Clickbait: si tratta di titoli altamente fuorvianti appiccicati su una notizia inattinente, come la fantomatica novità delle strisce bianche a pagamento dopo un’ora.
No, nessuno ha reso le strisce bianche a pagamento dopo un’ora
Ne abbiamo già visto numerosi esempi in passato, osservando come il genere sia più antico di Internet, descritto da Giovannino Guareschi un suo salace scritto.
Ci sono pagine internet dedicate a spoilerare gli articoli clickbait per evitare che essi debbano essere letti fino in fondo, e così faremo: l’articolo in questione dopo una lunghissima tangente in cui si parla in generale del concetto di parcheggio (in modo da dare l’illusione al lettore ed ai sistemi informatici dei motori di ricerca di essere di fronte ad un contenuto di pregio, il c.d. “SEO Stuffing”) dichiara che si parla di alcune controversie relative al diritto degli esercenti di grandi esercizi commerciali di riservare i loro parcheggi privati alla clientela e di farlo concedendo un determinato tempo per il parcheggio.
Nulla a che vedere coi parcheggi pubblici gratuiti quindi. Niente da vedere.
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