Editoriale

Angela Merkel rifiuta il vaccino: i soliti dettagli omessi dai NoVax

Angela Merkel rifiuta il vaccino AstraZeneca contro il Covid. Questa la notizia del giorno, che come si poteva facilmente immaginare è diventata la nuova istantanea del momento per le correnti no vax, inarrestabili anche al cospetto della terza ondata di contagi in Italia. Una combo perfetta, se pensiamo al fatto che già in passato la Cancelliera tedesca sia stata oggetto di decontestualizzazioni varie. Nel caso del dialogo con Conte, da noi esaminato a suo tempo, per questioni prettamente politiche.

Merkel rifiuta il vaccino AstraZeneca, ma riesce ad essere ugualmente un esempio

L’intervista originale dalla quale emerge che Angela Merkel rifiuta il vaccino AstraZeneca la trovate direttamente sul sito del giornale tedesco che l’ha effettuata. Come al solito, bisogna risalire alla fonte per spiegare due o tre concetti ai no vax, i quali da ieri inondano i social allegando al virgolettato “mozzato” della Cancelliera anche alcune teorie complottiste. Proviamo dunque a scendere più in profondità sull’argomento, essendo di suo particolarmente delicato.

Vero, Angela Merkel rifiuta il vaccino AstraZeneca contro il Covid, ma in primis per la sua salute. Come ha evidenziato lei stessa, si tratta puramente di una questione anagrafica: “Ho 66 anni e non appartengo al gruppo consigliato per Astra-Zeneca“. Il vaccino, infatti, è consigliato fino ai 65 anni di età, giusto per sottolineare il primo punto focale del giorno.

In seconda istanza, ai complottisti facciamo notare che anche in Italia questo “paletto” sia stato sempre evidenziato. Anzi, come riportano alcune fonti, solo negli ultimi giorni è stato leggermente allargato il campo anagrafico per la somministrazione del prodotto, passando da 55 a 65 anni. Insomma, nessun segreto.

Infine, se da un lato è vero che Angela Merkel rifiuta il vaccino AstraZeneca contro il Covid, allo stesso tempo la sua scelta la rende a maggior ragione un esempio per tutti. Oltre a giudicare il prodotto affidabile, infatti, durante la suddetta intervista ha fatto sapere che la sua dose andrebbe destinata a chi ne ha più bisogno, per motivo lavorativi. A tal proposito, ha fatto gli esempi della maestra d’asilo e quello di un’insegnante di scuola elementare.

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