Marco Bellavia abbandona la Casa, e voi avete un problema. È un problema che conosciamo benissimo, e ne abbiamo parlato. Ricordate la storia della “signora delle fettine”, vero?
Una signora in una evidente condizione di disagio camminava per strada, rispondendo ad una telefonata in preda ad una rumorosa crisi di nervi. Crisi di nervi che finì ripresa e condivisa sui cellulari di buona parte del popolo della Rete. Che, ridendo, attirò lo stigma del disagio mentale come “non-malattia ma oggetto di sollazzo” su una signora.
Provammo a dirvi che stavate compiendo una gran brutta azione, in massa veniste a “rimproverarci” che avevate il diritto di condividere quello che volevate, che “potevate farvi una risata” e noi non vi avremmo fermato.
Non vi avremmo fermati, ma vi avremmo espresso tutto il nostro sdegno. Come adesso.
Marco Bellavia, ex conduttore televisivo, amato intrattenitore dell’infanzia in tempi forse più civili, arriva al Grande Fratello VIP, noto reality.
Marco Bellavia entra quindi in un reality. Sfidando la depressione, una malattia come molte altre malattie. Qualcosa con cui ti tocca convivere. Superiamo lo stigma: uno non “sceglie” di essere depresso.
Come non sceglie di non farsi ricrescere un arto amputato, come non sceglie di tenersi un tumore, come non sceglie di star male quando potrebbe stare bene. Sta male, e basta.
Può cercare di affrontare la malattia. E potrebbe farlo.
Ma se hai tutti contro, pubblico compreso, è difficile uscirne.
Bellavia quindi non è uscito dalla sua condizione, è uscito dalla Casa. Il televoto sarà rimborsato: difficilmente la perdita di umanità riscontrata in questa querelle sarà mai risarcita.
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