Ricordate il nostro pezzo sulla Maratona di Trieste e sul ban lanciato agli inviti di atleti africani non cittadini? Il sì agli atleti africani è arrivato.
Avevamo già evidenziato una serie di criticità nel provvedimento: ad esempio, come si sarebbe gestita la questione degli atleti naturalizzati? Se la protesta deriva da uno scafismo degli atleti asseritamente creato da procuratori poco scrupolosi, perché evitare di invitare gli atleti stessi anziché sanzionare i procuratori?
Domande che non ci siamo posti solamente noi, ma che sono comunque arrivate in alto, come riporta l’ANSA
“Sbagliato escludere gli atleti africani. Non è così che si risolvono i problemi. Ma attenzione perché il malessere esploso a Trieste nasconde l’ennesimo sfruttamento, quelli che chiamo gli scafisti dello sport. Aprirò subito un’indagine interna per quanto riguarda le mie competenze. Ascolterò tutte le parti in causa per fare chiarezza”. Così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza con delega allo sport sulle polemiche scoppiate per il Trieste Running Festival, in programma dal 3 al 5 maggio.
I portali online, anche affermati, che frettolosamente avevano definito il mancato invito degli atleti africani una bufala sono stati costretti ad una frettolosa marcia indietro, pari a quella del sì agli atleti africani: questo è come si presenta TGCOM oggi
La schermata di TGCOM sul presunto, prematuro “Sì agli atleti Africani”
Ma il sì agli atleti Africani è arrivato, assieme ad una ridefinizione dell’originale assunto riportato anche da noi come Notizia Vera
“Dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno, richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, contrariamente a quanto comunicato ieri, inviteremo anche atleti africani. Lo ha annunciato in una nota il patron del Trieste Running Festival, Fabio Carini.
Il ban iniziale diventa quindi una provocazione che ha colto nel segno, e viene pertanto invertita: sì agli atleti africani, contrariamente al precedente comunicato saranno invitati anche loro.
Quindi, senza porre limite di cittadinanza, ma affrontando il problema dei procuratori in modo diverso.
Taceremo sul presunto problema della “concorrenza tra atleti”: il Barone De Coubertin, a cagione di simili illazioni propalate non dagli interessati ma dal web, sarebbe diventato campione mondiale di trottola nella tomba.
Diventa quindi l’iniziale no un problema politico: come riporta sempre ANSA, già il Vicepremier Di Maio, unitamente alle opposizioni, Zingaretti in primis, si sono scagliati con ferocia contro un provvedimento che, a parer loro, avrebbe creato più problemi di quanti ne avrebbe risolto.
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