Shadow's Play

Lo stravagante universo dei Masters of the Universe

He-Man e i Dominatori dell’Universo, ovvero i Masters of the Universe sono quel genere di giocattolo che urla anni ’80. Parla ad un X o un Millennial a caso, o meglio la loro intersezione nota come “Generazione Girella”, cresciuti a Nesquik e Bim Bum Bam in TV, tra Goldrake e il NES (o Master System per gli sfortunelli) e tutti ti parleranno di come He-Man sia il loro modello di vita.

Lui, un ometto muscoloso dai capelli alla Nino D’Angelo, vestito con un fuseaux rosa il cui hobby era salvare la galassia combattendo a mani nude contro orde di “uomini veramente muscolosi vestiti di vari perizoma di metallo e pelo”, tutti veramente muscolosi e costruiti come culturisti e che a fine episodio ti ammaniva un pippone educativo.

Lui. Il Principe Adam

Situazioni assurde che è giusto non notare da bambini: i MoTU erano nati come giocattoli sostanzialmente, ma che le lenti rosa della nostalgia hanno trasformato in qualcosa tale che, come vedremo, scatena orde di nostalgici ad ogni tentativo di reboot.

Ma a parte l’assurdità della premessa che tutti conoscono, già il viaggio per arrivare ad “Adam, Principe di Eternia” sembra partorito da un incubo indotto da un cenone di Natale avariato.

Ma andiamo oltre.

Lo stravagante universo dei Masters of the Universe

Sinceramente, prima dei Masters la Mattel neppure le voleva fare le action figure.

L’idea di lanciare un franchise di pupazzetti nacque quando Mattel si fece sfilare dalle mani la proposta di lanciare una linea di action figures dedicate ad un nuovo film che forse avrebbe avuto successo o forse no: Star Wars, in Italiano Guerre Stellari.

Semplicemente George Lucas chiese soldi, Mattel non voleva investire in un film, Kenner Products accettò lasciando Mattel con un palmo di naso.

Mattel a questo punto non riuscì a sfondare, finché decise che la chiave per inondare il mercato di pupazzetti sarebbe stata avere una linea semplice ma efficace.

Le figurine di Star Wars, origine dell’idea Mattel

Una leggenda metropolitana con una piccola parte di verità vuole a questo punto Marvel cercare prima ispirazione da Conan il Barbaro e poi frugare in tutto l’immaginario di R.E. Howard, focalizzandosi sul personaggio-prequel-ispirazione Kull di Valusia, un barbaro di Atlantide diventato Re (e alcune storie di Conan sono letteralmente storie di Kull riadattate, come Questo è il mio scettroLa fenice sulla lama, entrambe storie in cui i due Re rifiutano di essere Re-Fantoccio rivendicando l’orgoglio guerriero della gioventù per abolire leggi ingiuste e scacciare nobili corrotti) e destinato a combattere uomini serpente e stregoni dalla faccia di teschio.

In realtà l’idea del franchise dei Masters era già precedente al 1982, data di uscita al cinema di Conan, e quando nel 1982 a Mattel fu proposto di lanciare una linea dedicata al franchise, nuovamente rifiutarono perché, vedi sopra, volevano vendere ai bambini e Schwarzenegger che ammazza gente non fu ritenuto un prodotto educativo.

Le prime action figures di He-Man

La “sottile lama di verità” nasce dal fatto che esistevano già fumetti di Conan, o meglio esisteva un nutrito filone del fantasy a fumetti e illustratori come Frank Frazetta avevano già popolarizzato l’immagine fantasy del barbaro gentile, possente ed unto come un tacchino che esibisce di disegno in disegno muscoli grossi come montagne ed un sorriso da gigante buono.

Il designer Mark Taylor fu quindi messo all’opera per creare un generico eroe fantasy basato sulla sua immagine di infanzia del “vero eroe” (ma a questo punto l’archetipo dell’Eroe unto e muscoloso era già verità) e il designer Roger Sweet si mise all’opera appiccicando pasta da modellare su un Big Jim per metterlo in varie pose marziali, proponendo un eroe snodato (o almeno posabile) in varie pose guerriere.

Come sempre, il primo tentativo non fu quello buono.

He-Man, il prototipo

He-Man arrivò sugli scaffali in tempo per Natale 1982, in una storia scritta da  Donald F. Glut e disegnata da Alfredo Alcala, in una serie di fumetti promozionali da allegare assieme alla linea di giocattoli per dare ai bambini una storia da giocare.

Glut partì da meno di zero: una serie di Polaroid che raffiguravano i personaggi pronti per la vendita, cui aggiunse qualcosina per rendere la storia interessante e consentire ad Alcala di disegnare qualcosa che piacesse ai ragazzini. Questo fu il motivo per cui concetti come il “Potere di Greyskull” furono presentati nel modo più vago possibile: Glut stesso non aveva idea di cosa gli avessero chiesto di scrivere con precisione.

Il risultato fu un capolavoro di assurdità: nel pianeta Eternia vive una tribù di selvaggi, tra cui He-Man, l’uomo più potente della Galassia, che mentre vaga per le lande della sua tribù barbara incontra la strega Sorceress (originariamente “una Dea”) e, logicamente, si ferma ad aiutarla.

He-Man, ricordiamo un barbaro armato di ascia, mazzia dei mostri che vogliono catturare la Divina Sorceress e lei gli rivela che Eternia fu patria di una civiltà antichissima e tecnologica, regredita alla barbarie dopo una guerra non meglio specificata: Sorceress gli rivela dove trovare una serie di armi fantascientifiche, tra cui mezzi corazzati e tutti i giocattoli che nelle linee future saranno i mezzi costruiti da Man-At-Arms.

Il primo minicomic di He-Man

He-Man a mani nude scava una grotta per restare nei paraggi del Castello di Greyskull, e comincia a difendere il Castello dove gli hanno detto vi è un grande potere.

Senza alcuna ragione apparente, così “de botto e senza senso” il malvagio Skeletor decide di rapire la bella Tee-La perché in cerca di moglie. Skeletor che a questo punto è un generico “Demone di prima della Guerra” che vuole dominare il mondo per la sua razza e, appartenente, accasarsi, interrompendo il suo improbabile Ratto delle Sabine steampunk perché gli hanno detto che nel castello di Greyskull c’è una spada che gli darà il potere di dominare “la Scienza degli Antichi” e richiamare la sua specie demoniaca per dargli manforte.

In questa versione Skeletor ha una spada divisa a metà, e gli hanno detto che a Greyskull c’è la secona metà che dovrà essere usata per avere il potere

Solo a questo punto appare Man-At-Arms, preoccupato perché Tee-La potrebbe finire abusata e l’universo distrutto e avvisa He-Man, ancora intento a arredare casa, che forse qualcuno dovrebbe che si consumi tanta malvagità e un probabile stupro. He-Man, che non si fida della resistenza di Man-At-Arms, parte da solo, arrivando in tempo per assistere a Skeletor e Beast Man che ritrova e riassembla la spada completa.

Man-At-Arms arriva più avanti, e con He-Man e Tee-La mazziano per bene Skeletor, recuperano la Spada, richiudono il castello e dichiarano che Skeletor per ora ha perso ma ritornerà presto.

Ristampa della Sorceress verde

A parte la trama al limite del “fantasy a gettone” di donnine nude, guerrieri muscolosi e fantasie di potere, il minicomic mostra una serie di anomalie che dimostrano che gli autori stavano lavorando letteralmente col materiale base. Noterete come Tee-La in seguito diventerà Teela, e Man-At-Arms ogni tanto nel minicomic perde i trattini.

Sorceress nei fumetti è una donna verde dalle fattezze di serpente perché nelle Polaroid era stato mostrato all’autore un fantoccino con una tuta verde sotto l’armatura, e il setting è un fantasy postapocalittico con un “sequel hook” in cui alcuni dei futuri personaggi della saga vengono presentati in modo erroneo, come una menzione di Stratos (alleato di He-Man) tra i servi di Skeletor.

Anche la Spada Magica ha uno scopo limitato: uno “spirito Benevolo”, distinto da Sorceress spezza di nuovo la spada nei due elementi, la manda “in un’altra dimensione” e dichiara che attenderà il momento in cui il Barbaro He-Man sarà pronto ad ascendere al trono di Greyskull e proteggere una ritrovata Eternia (elemento che ha dato credibilità alla teoria di “He-Man come versione per bambini dei miti di R.E. Howard”).

Ma visto il successo dei giocattoli, Mattel decise di fare di meglio, correggendo il tiro con una storia appaltata a DC Comics, che tutt’ora pubblica materiale sul franchise.

DC Comics introdusse alcuni elementi nel franchise, come He-Man latore di una identità segreta come il Principe Adam, Teela (ora senza trattino) figlia (adottiva) di Man-At-Arms creata dalla magia di Sorceress (in alcune versioni successive sarà più prosaicamente loro figlia biologica) e affidata alla corte reale in attesa che Sorceress abbia bisogno di una erede di sangue, preparando il terreno per la serie animata.

He-Man, come lo conosciamo

“Io sono Adam, principe di Eternia, il difensore dei segreti del castello di Grayskull. Questo è Cringer, il mio eroico amico. Scoprii di avere certi favolosi poteri segreti il giorno che sollevai verso il cielo la mia spada magica e dissi: “Per la forza di Grayskull! La grande forza è con me!” Cringer diventò il possente Battlecat, e io diventai… He-Man, l’uomo più forte e potente dell’intero universo! Soltanto in tre sono a parte del mio segreto: la nostra amica Sorceress, Man-at-arms e Orko. Insieme difendiamo il castello di Grayskull dalle forze demoniache di Skeletor!”

A dicembre del 1982 Michael Halperin viene incaricato di scrivere una “Bibbia Narrativa”, ovvero una ambientazione coesa e non improvvisata, per tutti i personaggi, il cui debutto arrivò in tempo perché Filmation, noto produttore di “Show del Sabato Mattina” potesse popolarizzarli per i ragazzini, che così avrebbero potuto desiderare i Masters of the Universe dopo aver imparato le loro storie anziché vederli per caso sugli scaffali e trovarsi un guazzabuglio di Skeletor che concupisce belle donne e barbari armati di ascia.

La nuova storia è letteralmente l’archetipo standard dell’eroe, col Principe Adam l’ennesima versione del personaggio alla Don Diego de la Vega, ovvero un ragazzo ricco e annoiato, noto in tutto il mondo per essere un viziato sbruffone, di buon cuore ma del tutto inefficace e inutile, che in realtà con la morte del cuore finge di essere una delusione e la pecora nera della famiglia per difendere la sua identità segreta.

Ora il Principe Adam è il figlio del benevolo Re Randor e della Regina Marlena, astronauta terrestre finita ad Eternia per caso ed accasatasi (cosa che nella serie non sarà mai più nominata se non per dare colore), gentile pacifista con Cringer come amico, un grosso tigrotto verde altrettanto pauroso e timido ed Orko, un maghetto volante parte di una dimensione di folletti che a seconda dell’episodio è nato incapace e goffo, non riesce a padroneggiare la magia di Eternia in quanto diversa da quella del suo mondo di origine oppure è semplicemente paralizzato dalla sua timidezza e mancanza di autostima che ne riducono l’efficienza.

La locandona di He-Man

Re Randor vorrebbe vedere Adam esibire il coraggio della sua stirpe e accasarsi con Teela, figlia di Duncan, ovvero Man-At-Arms (consigliere militare della corte) e ragazza volitiva, energica e molto più spigliata di Adam, ma il figlio deve contraddirlo ad ogni volta perché Sorceress gli ha consegnato una spada magica e rivelato i “Favolosi segreti di Greyskull” e da allora sollevando la spada al cielo può diventare “He-Man, l’Uomo più forte e potente dell’Universo”.

Saggiamente Adam decide, nonostante He-Man sia evidentemente Adam abbronzato e a torso nudo, di camuffarsi da perdente in moto che Skeletor e i suoi sgherri non prendano di mira le persone a lui care (tema tipico dei supereroi) e ogni volta che i Guerrieri Malvagi attaccano per sete di dominio, He-Man (che ovviamente ha rivelato la sua identità a Sorceress per ovvi motivi, a Man-At-Arms e Orko per motivi logistici e a Cringer perché gli serve come destriero tamarro dopo avergli dato parte del Potere) parte all’attacco lasciando Re Randor deluso dalla vigliaccheria del figlio paragonato al virile (ehm) He-Man ed alla sua eterna lotta seminudo rotolandosi con guerrieri seminudi coi muscoli in evidenza, e Teela convinta che Adam dovrebbe prendere lezioni di virilità (aridaje) da He-Man.

Scena da He-Man

La Bibbia narrativa verrà di seguito espansa introducendo i vari personaggi, ognuno col suo “gimmick”, ovvero con peculiarità (avremo quindi i vari guerrieri come Stratos in grado di volare, Fisto col suo pugno enorme, Trap-Jaw col suo mascellone a molla, Tri-Klops con una ghiera rotante in testa per scegliere gli occhi da usare, Evil-Lyn la strega, ovviamente malvagia, seguace di Skeletor e che è tanto potente nella magia quanto Teela è superiore per abilità fisiche, traslati nel cartone animato in varie forme) e con una struttura formulaica presa dai vari show Filmation dell’epoca.

Skeletor, per renderlo meno spaventoso il tipico “capo cattivo” che urla e strepita perché i suoi muscolosi seguaci non vincono mai, manda i suoi sgherri a compiere cattive azioni. He-Man li sgomina coi suoi amici ed i valori di fedeltà, amore e amicizia e alla fine, prima dei titoli di coda, appare per fare un pallosissimo discorsetto allo spettatore (solitamente un ragazzino) spiegandogli per filo e per segno che l’episodio aveva una morale (“Dite no alla droga”, “Se i bulli vi tormentano chiamate un adulto”, “rispettate i disabili”, “non siate razzisti”…) e quindi nel caso lo spettatore non l’avesse capito Adam ora glielo spiegherà nel modo più ovvio e comprensibile possibile.

Arriva She-Ra

Nel 1984 Mattel e Filmation cominciano a chiedersi se le bambine a casa abbiano bisogno di un modello. Domanda a cui probabilmente avremmo oggi risposto che se gli spiegoni di Adam andavano bene per i bambini, probabilmente le bambine non erano così stupide da non capirlo.

Ma erano gli anni ’80, quelli dove il concetto di “action figures per i maschietti” e “bamboline per le bambine” era così radicato che l’idea di chiamare “bambole” le action figures avrebbe scatenato non solo l’ira di milioni di nerd accusati di essere effeminati, ma di milioni di genitori pronti a giurare di star crescendo un vero maschietto che gioca con un guerriero barbaro seminudo che si scazzotta con uomini variamente pelosi e muscolosi anche essi seminudi per salvare il mondo agitando al cielo un grosso spadone che emana potere.

Con una Carrambata degna di “Carramba che sorpresa” nel 1984 Diane Keener, disegnatore per Filmation e Lou Scheimer, co-fondatore di Filmation, decisero di disegnare un nuovo personaggio: Adora, la sorella gemella di He-Man, rapita da Hordak, il “capo segreto” di Skeletor, fino a quel momento sconosciuto che si era rubato la sorella gemella di Adam ancora bambina ed aveva proseguito la sua campagna di terrore salvo poi tornare per deridere il suo seguace meno di successo, Skeletor.

Locandina di She-Ra

He-Man ritrova la sorella perduta, Sorceress regala una spada anche a lei e diventa “She-Ra”, la principessa del potere, versione femminile di He-Man.

Dove He-Man è sostanzialmente un barbaro seminudo intento a scazzottarsi con omoni seminudi, She-Ra diventa una bella donna dai capelli fluenti da Barbie con una “spada della protezione”, che combatte con l’astuzia e non sempre con la forza brutale (perché l’astuzia è riconosciuta come valore femminile) una serie di avversari femminili come la donna gatto Catra, i servi dell’Orda, cavalca un unicorno (ispirato a quello di Tee-La nella prima serie di giocattoli), comanda una grande ribellione di donne guerriere con l’occasionale ometto muscoloso con cui vi è tensione emotiva come Bow l’arciere e il pirata Sea Hawk.

A questo punto il franchise dei Masters of the Universe non era più un Franchise: era una dinastia. Che a quel punto cominciò a perdere qualche colpo.

Le “nuove avventure di He-Man”, il film

Filmation pensò a lungo a come mungere la vacca dei Masters: con la linea di giocattoli originale chiusa nel 1987, nel 1988 fu creato un soggetto in cui He-Man e Teela avrebbero dovuto riprodursi generando He-Ro, un nuovo eroe spedito ancora ragazzino a combattere sul pianeta Primus messo sotto assalto da “Skeleteen”, figlio di Skeletor e Shadow Weaver (una delle servitrici di Hordak e nemica di She-Ra), a bordo di un motorino tamarro per fare le impennate aliene.

Un ulteriore tentativo di dare un senso all’improbabile sequel trasformò He-Ro, ovvero Dare, nel figlio di She-Ra e Sea Hawk, abbandonato nei boschi e diventato una specie di Hippy/Barbaro/Guerriero in grado di parlare con tutti gli animali, a cavallo di un grifone e invaghito di una lontana nipote della zia Teela secondo il motto “non c’è cosa più divina che sposarsi la cugina”.

Non fu un successone

Ma ovviamente a quel punto eravamo arrivati agli anni ’90 Filmation aveva perso ogni interesse nel cercare di resuscitare un franchise moribondo, il cui chiodo nella bara era stato piantato da “Le Nuove Avventure di He-Man”, show del 1989 dove He-Man e Skeletor vengono trasferiti sul pianeta Primus (nome che ritorna dagli appunti) per proseguire il loro scontro in un pianeta scientificamente avanzato e sostituendo le radici fantasy del franchise con una ambientazione scientifica alla Star Wars, ma venuto male, con un He-Man privato del suo caschetto per passare ad una coda di cavallo tamarra.

Nel 1987 all’apice della linea originale originale di giocattoli Mattel aveva provato a capitalizzare sul successo portando al cinema un film Live Action.

Film affidato a Gary Goddard, sceneggiatore pesantemente intrippato di fumetti e “cultura nerd” che provò a fare il prodotto più nerd possibile, finendo accusato di aver plagiato personaggi come Darkseid e i Nuovi Dei di Jack Kirby (che sarebbero arrivati al cinema con la Justice League) quando in realtà voleva semplicemente omaggiare i fumetti nel modo più vistoso possibile fino ad ottenere un becero fumettone.

E neanche questo lo fu

Il risultato fu un dimenticato polpettone né carne né pesce in cui He-Man arriva “nel mondo reale” e con l’aiuto di un gruppo di ragazzini terrestri sconfigge Skeletor grazie al potere della Musica.

E non sto scherzando.  Con Skeletor reimmaginato in un Darkseid che non ce l’ha fatta, Orko sostituito dal troll benevolo Gwildor autore di una “Chiave Cosmica” in forma di una tastiera musicale elettronica il film si unì al dimenticabile filone di “ragazzini incontrano i miti dei loro giocattoli che li lodano per la loro virtù”.

Il film fu rivalutato per l’effetto nostalgia, ed ebbe un effetto insperato: il fallimento del film comportò che Goddard non poté mai portare She-Ra al cinema come aveva voluto.

Ma erano già pronti costumi e set, che confluirono in Cyborg, fetentissimo film con Van Damme in un mondo postatomico che andava in giro a menare cattivacci salvando il mondo da una terribile pestilenza.

Non terribile quanto il film.

Un rinascimento, una nostalgia

Arrivato il 2000, tornò l’effetto nostalgia. Chi era bambino negli anni ’80, ora aveva un reddito disponibile e un vivo desiderio di spu**anarselo allegramente in ogni cosa che gli ricordava le tinte colorate della loro infanzia passata.

Nel 2002 Mattel stampò una linea aggiornata dei giocattoli assommandola ad un reboot della serie originale, che fece a meno di She-Ra e dei suoi avversari per focalizzarsi su versioni aggiornate di He-Man e compagnia, con tanto di strizzatine evidenti di occhio come una sigla in cui Adam ripete la narrazione iniziale della serie classica per essere interrotto dai servitori di Skeletor ormai poco inclini all’attesa.

La serie non ebbe il successo sperato e fu interrotta in corso d’opera, ma riportò i pupazzetti in fiere e scaffali, riaprendo l’interesse per il franchise. Dalla serie del 2002 peraltro abbiamo tratto elementi rimasti nell’attuale franchise come la conferma di Skeletor “umanoide” prima dell’incontro con Hordak, col nome di Keldor e il reingresso nel franchise della “Sorceress verde” come aspetto della magia legato agli “uomini serpente”.

Ma anche aggiornando i personaggi, privando Adam della scodella, dando a Teela una “frusta” di capelli da far invidia a Shantae e introducendo un Adam seccardino e magro rispetto ad un He-Man vigorosamente possente anziché un He-Man uguale ad un Adam abbronzato e seminudo.

Il primo reboot

Una serie di serie Netflix ne prese il posto: nel 2018 She-Ra e le Principesse del Potere reimmaginò per gli adolescenti attuali una She-Ra meno sessualizzata e più legata alle “morali e spiegoni” delle serie Filmation, creando il triste spettacolo di orde di ometti nerd pronti a piangere perché gli avevano tolto la possibilità di avere sogni erotici su una minorenne disegnata.

Netflix sempre dal 2021 in poi rianmò il franchise, con due serie in continuity (Revelation e Revolution) e una serie Reboot in CG. Le serie in continuity di fatto fungono da omaggio al franchise (ovviamente, anche qui non senza mugugni dagli ipernostalgici) prendendo elementi dalle bibbie scartate.

Dopo il sacrificio di Adam per salvare Eternia, cosa che rende la sua identità segreta pubblica, Teela si incarica di partire per una missione per riportare Adam nel mondo dei vivi e, di seguito (nella seconda stagione) per prepararsi a sostituire Sorceress e finire l’opera di restaurare non solo Eternia, ma le dimensioni ultraterrene danneggiate permanentemente dal caos.

She-Ra e le Principesse del potere: indubbiamente più ragazzine, ma sapete come sono fatti i nerd

Le due serie presentano una lunga serie degli elementi “scartati”: nonostante Teela non arrivi alla procreazione, l’elemento di “He-Ro figlio di Adam” viene riciclato con Adam e Teela finalmente e ufficialmente fidanzati, con la benedizione dei reali, e Randor che cede il trono ad Adam.

Anche lo Skeletor-Dio del pedestre film live ritorna, col redivivo Adam che, come nel film, deve riuscire a riprendersi la Spada del Potere e strappare “Skelegod” dalla divinità, mentre nella seconda serie torna Gwildor, al quale viene chiesto di modificare la Spada del Potere in modo che acquisisca le capacità de “Le Nuove Avventure di He-Man” per sgominare uno Skeletor potenziato dall’Orda (con sequel hook per un futuro ri-ritorno di She-Ra), la rivelazione di Skeletor come Keldor, fratellastro invidioso di Re Randor e l’esistenza di diversi tipi di magia in Eternia (uno per diversa “pupazza” di Sorceress mai stampata) che Teela dovrà padroneggiare per portare ordine nel mondo spirituale.

Lo Skelegod

Una interessante celebrazione-mischione di tutti gli elementi del franchise dove c’è posto per tutti, anche per le varianti di He-Man, che diventano vari “guerrieri di Greyskull” in un mistico Paradiso dal quale possono tornare con la magia di Teela, o più prosaicamente con la magia della nostalgia comprando i loro pupazzetti.

La serie contiene anche omaggi: ad esempio un Adam defraudato della spada ad un certo punto decide di chiedersi “quali favolosi segreti” gli sarebbero rivelati se sollevasse “La sua mano, senza spada, al cielo”, ottenendo di diventare… l’He-Man della prima linea di giochi. Un feroce e spietato barbaro privo della compassione e dell’anima stessa del buon principe Adam, pronto a picchiare i suoi nemici fino allo sfinimento.

He-Man, il meme

Come tutti i prodotti della fantasia più amati, anche He-Man si è lasciato dietro una bella filza di memes.

Come ad esempio quelli legati all’immagine a pensarci tragicomica di branchi di nerd pronti a giurare sulla virilità di un Nino D’Angelo barbaro vestito di fucsia che combatte seminudo omaccioni nerboruti seminudi.

Immagine a cui Mattel ha risposto con grande ironia e simpatia abbracciando l’idea che Adam fosse un modello per tutti e non solo per i gatekeeper dalla mascolinità tossica, e descritta nel canale YouTube “Society of Virtue” come una serie di dialoghi in cui tutti i personaggi sono a conoscenza del fatto che He-Man sia il Principe Adam, che lo stesso si dimostri sin troppo interessato a combattere “Vari culturisti che indossano solo perizoma” ma tutti preferiscono ignorare le sue domande sempre più disturbanti nella speranza che la situazione si rivolva da sola.

WHAT’S GOING ON?!?!

Oppure quelli legati ai “consigli di Skeletor”, che vedono la morale finale degli episodi sostituita con consigli ben poco etici del cattivone che dopo aver consigliato atti immorali, illegali o entrambi contemporameante, averti spiegato che il modo migliore per trattare le email di lavoro è considerarle “Combattimento di ruolo a turni” o che darti alla tossicodipendenza è una valida alternativa all’affrontare i tuoi problemi fugge via ridendo.

He-Man, adesso

Nell’ondata di nostalgia di questi anni, He-Man torna con una trama “A ritroso”: nel progetto del film di prossima uscita He-Man viene descritto come “Adam Glenn”, principe di Eternia rimandato sulla Terra (pianeta di origine della madre) a dieci anni e che trentenne viene invitato a tornare per diventare il Campione di Greyskull e combattere Skeletor, con l’ennesima prospettiva del “Figlio degli anni ’90 che improvvisamente combatte i mostracci della sua infanzia”.

Se questo diventerà un successo, lo vedremo.

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