Ci segnalano i nostri contatti un tweet che ipotizza un, invero assai improbabile, contrabbando di munizioni per la guerra in Ucraina. In questo caso la fonte non è direttamente russa (le fonti russe arrivano in un secondo momento della vicenda), ma un canale di informazioni e memes Ucraino
Il che, come vedremo, rende la mistificazione ancora più assurda, basata sul concetto che il soldato russo medio sia un tordo o una quaglia. E che dimostra una terza volta (le volte precedenti sono qui e qui) quale grave errore sia lanciare notizie belliche di provenienza russa senza un rigoroso fact checking che il più delle volte ne denuncia la natura artefatta.
Il video contiene infatti delle figure in uniforme, ma l’uniforme delle Guardie di Frontiera Ucraine che aprono delle confezioni di Bounty estraendo delle cartucce da fucile a pallini, usate per scopo venatorio.
Parliamo di munizioni adatte alla caccia di piccoli volatili: grandemente inadeguate per penetrare anche il più liso e gracile giubbotto antiproiettile militare.
Abbiamo chiesto a esperti madrelingua di aiutarci con la traduzione, scoprendo che i doganieri presentano il video come un “unboxing” (con riferimento alla pratica di molti influencer di aprire la scatola di un prodotto nuovo, comprato personalmente o inviato dallo sponsor allo scopo di lodarne le qualità) dicendo di gradire i Bounty, con un tono ilare e divertito.
È sia possibile la plateale burla che il tentativo finito in riso di qualche cacciatore di tordi di non rinunciare al suo passatempo anche in zona bellica: ovviamente ritenere che i soldati russi siano tordi è escluso.
La natura di scherzo divertente è evidente dalla didascalia, traducibile con “Che **** di Bounty!”
Come per il caso del tweet che ci è stato segnalato, i commenti alla fonte originale segnalano il fatto che account Telegram Filorussi hanno ricondiviso la notizia come prova di un “contrabbando di armi illegali”.
Ma lo stesso video dimostra che stiamo parlando di cartucce a pallini, letteralmente buone per andare a caccia di tordi e quaglie.
Non vi sarebbe alcun bisogno di mandare armi agli Ucraini di contrabbando, dato che l’Occidente, Italia compresa, manda periodicamente armi all’Ucraina in modo così trasparente da consentire a fonti russe e simpatizzanti della causa del Cremlino di lamentarsene.
Non si riesce a comprendere perché dovremmo mandare agli ucraini munizioni venatorie inutili per l’uso bellico e pure di contrabbando quando ne mandiamo di adatte in modo del tutto trasparente.
Il presunto video di “contrabbando di munizioni per la guerra in Ucraina” contiene delle guardie di frontiera ucraine che ridendo e scherzando organizzano l'”unboxing” di munizioni venatorie da confezioni di Bounty, per burla o requisite a qualche cacciatore nostalgico del tiro alla quaglia.
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