Editoriale

Le parole di Zangrillo sul Coronavirus non simboleggiano l’addio al virus: servono chiarimenti

Abbiamo ricevuto numerose richieste in queste ore a proposito delle dichiarazioni rilasciate da Alberto Zangrillo sulla RAI, durante la trasmissione televisiva condotta da Lucia Annunziata. Presa di posizione che ad alcuni pare in parte allineata addirittura alle tesi portate avanti dai gilet arancioni sabato a Milano, dopo il nostro report sulla vicenda, ma che in realtà meritano una lettura ulteriore. Raccogliendo pareri medici, oltre alla replica del Comitato Tecnico Scientifico, possiamo in qualche modo focalizzarci meglio sulla vicenda aggiornata ad oggi 1 giugno.

Un approfondimento sulle dichiarazioni di Alberto Zangrillo a proposito del Coronavirus in Italia

Cosa ha detto esattamente Alberto Zangrillo, al punto da sollevare un tale polverone? Come riporta Repubblica, il passaggio più controverso del suo intervento si riassume in questa frase: “In realtà il virus, praticamente, dal punto di vista clinico non esiste più“. Ebbene, tale uscita ha indotto i cosiddetti complottisti a rafforzare le proprie convinzioni sulla situazione sanitaria che stiamo vivendo nel nostro Paese, mentre non sono mancate le reazioni anche dall’altra parte della barricata dopo la presa di posizione da parte del primario del San Raffaele.

Basti pensare a quanto affermato nella serata di domenica da Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico, il quale ritiene insieme al team di cui fa parte che il virus circoli ancora oggi, a giugno 2020. Per questa ragione, ritiene sbagliato che un personaggio come Zangrillo dia messaggi che non invitino alla prudenza. Il parziale rientro dell’emergenza è evidente anche dal loro punto di vista, ma resta quanto appena riportato.

La reazione del mondo scientifico alle parole di Zangrillo

Al contempo, i pareri che abbiamo raccolto dopo l’uscita di Zangrillo ci forniscono una lettura diversa sul suo pensiamo. In sostanza, torniamo a vivere normalmente e curare tutte le altre patologie che nel frattempo sono state dimenticate, ma dietro questo messaggio c’è anche la convinzione che il Coronavirus circolante sia più debole. In sostanza, il Covid-19 “replica di meno”, ed è ovviamente un bene (se confermato).

Come afferma il Comitato Tecnico Scientifico, però, il virus esiste e, verosimilmente, affermando “clinicamente superato” lo stesso Zangrillo potrebbe intendere dire che sia clinicamente diventato più gestibile. E questo, anche in virtù delle nuove evidenze per cui si usa adesso eparina e cortisone da subito, mentre all’inizio della pandemia venivano aboliti pensando che peggiorasse il quadro clinico dei pazienti. Dunque, anche questo cambiamento di terapia ha cambiato il destino di tante persone e pazienti. Almeno per ora.

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