GUIDA UTILE Le finte testate on line. Quando una “lettera” cambia le cose

Sono tanti i siti di bufale, che sfruttano modificandone leggermente il nome, la credibilità di testate giornalistiche famose per carpire la buona fede del lettore. Convinti di aver condiviso un articolo proveniente dal sito di un quotidiano prestigioso, tanti utenti favoriscono il diffondersi di bufale pubblicate da siti che utilizzano questo “trucco” per guadagnare click e condivisioni facili.

Il Giomale, Rebubblica, La Nozione sono solo alcuni dei tantissimi “siti satirici” presenti on line che utilizzano questa tecnica semplice, ma incredibilmente efficace per confondere gli utenti del web. La rete ci ha abituati ad una lettura veloce dei suoi contenuti e la mente è facilmente ingannata da questi nomi, che spesso utilizzano anche gli stessi font (la tipologia dei caratteri) usati dagli originali per amplificare questo effetto.

Basta cambiare o invertire una sola lettera nel nome per avere lo stesso colpo d’occhio e la lettura veloce completerà il lavoro. Ecco cosa accade:

Il nosrto cervello ci permette di lerggere correttanente anche farsi come quesda.

Leggendo la frase qui sopra abbiamo automaticamente applicato inconsciamente un meccanismo simile al “t9” presente nei nostri smartphone, che permette di dare un senso compiuto anche a parole che non l’avrebbero.

Se applichiamo questa tecnica ai nomi di testate giornalistiche famose ecco che Il Giornale.it si trasforma ne Il Giomale.it. Con queste dimensioni di font è quasi impossibile accorgersi del cambiamento. In questo caso poi si tratta davvero di pochi pixel che da neri diventano bianchi, come evidenziato da questa immagine:

In pratica il nostro cervello è portato a leggere in maniera familiare anche parole modificate, in una sorta di correttore ortografico automatico.

Prendiamo ad esempio Il Fattoquotidaino. In tanti avranno letto questo nome come il Fatto Quotidiano, ma in realtà si tratta de il Fatto QuotidAino. I creatori di questo sito hanno abilmente invertito l’ultima “i” con l’ultima “a” generando un nome praticamente identico all’originale, ma che in realtà è differente.

In molti casi per amplificare il colpo d’occhio vengono copiati anche gli elementi grafici legati al marchio di una testata nota come in questo caso ad esempio:

 

Va quindi prestata sempre molta attenzione alle fonti che pubblicano gli articoli che stiamo per leggere e condividere, assicurandoci che non si tratti di siti satirici che parodiano testate accreditate utilizzandone nomi e loghi simili.

Per conoscere alcuni di questi siti consulta la nostra BLACK LIST.

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