Laboratorio inventa muscoli artificiali in grafene per robot nextgen, questa la notizia che farà impazzire generazioni di “notutto” ossessionati dal grafene.
Laboratorio inventa muscoli artificiali in grafene per robot nextgen, fonte KAIST
In realtà la notizia è decisamente più utile ed interessante: il KAIST, un laboratorio della Corea del Sud, ha creato strutture basate sul grafene dallo stesso meccanismo dei muscoli umani.
La mente corre non a caso alla visione immaginifica della serie di fantascienza “Full Metal Panic!“, dove il futuro della guerra ma anche dell’ingegneria civile viene ridefinito dall’invenzione degli “Arm Slave”, futuristici robot che al posto di pesanti attuatori e motori meccanici hanno muscoli artificiali sostituibili in grado di conferire loro movimenti fluidi e naturali di grande forza e precisione.
Qualcuno ha realizzato quel sogno facendone realtà.
L’invenzione si ottiene unendo dei tubi di grafene ad un elastometro a cristalli liquidi, un polimero elastico già usato come alternativa agli attuatori.
L’elastometro è in grado, come un “grosso elastico” di estendersi e comprimersi, ma non nel modo fluido ma vigoroso, parziale o totale a seconda dei casi, del muscolo umano, dando così origine a movimenti scomposti e grossolani per cui si prediligono ancora attuatori e motori.
Infondendo l’elastometro col Grafene il KAIST ha sviluppato un prototipo di sottili fibre in grado di movimenti fluidi quasi come quelli umani ma dalla forza di gran lunga superiore, di un fattore di diciassette volte.
Un sottilissimo prototipo, non più che un tubicino assai più sottile di un mignolo ha sollevato da solo oltre due chili, un “vermiciattolo” di elastometri ha dimostrato tre volte la capacità di espandersi e contrarsi di un vermetto biologico.
Secondo KAIST i muscoli artificiali in grafene renderanno la prossima generazione di robot in grado di esprimere movimenti di qualità superiore e con meno inconvenienti, e creare sistemi indossabili di ausilio a chi ad esempio svolge lavori pesanti.
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