Ci segnalate in tanti la storia della scuola che viete la Bibbia e il Diario di Anna Frank. Storia più complicata di quello che sembra. Non una bufala, ma neppure una verità. In una terra di mezzo tra “genitori elicottero” e politiche scolastiche.
La parola chiave del momento, abusatissima ma usata, è “Karen“. Termine anglosassone, invero goffo e bruttarello, per esprimere il concetto del “genitore elicottero”. Quel genere di genitore che fa del suo ruolo un vero e proprio “mandato divino”. Che adopera i privilegi concessi dalla sua genitorialità, età e spesso dalla condizione di “classe media” della società bene per imporre e imporsi su chiunque altro.
Spesso con esiti disastrosi, cercando di imporre la sua visione della società e dell’educazione. Il “genitore elicottero” o “genitore Karen” passerà quindi in scioltezza dal pretendere di “parlare col proprietario” per un presunto disservizio al supermercato, perché il gestore della palestra o della piscina non ha dato al suo figliolo “meraviglioso” un ruolo di prestigio nella squadra o abusare dell’ascolto prestatogli da insegnanti e affini per scopi poco educativi.
Scopriamo che a Forth Worth, in Texas, sarebbero stati banditi diversi libri. Tra cui i testi sacri, rendendo così il Keller Independent School District la “scuola che vieta la Bibbia”.
Effettivamente, come riporta ANSA, esiste sul portale della scuola un “elenco dei libri contestati”.
Ma non tutti sono contestati dalla scuola, e non tutti sono stati rimossi.
Passiamo ora alla lettera aperta del sovrintendente del Keller Independent School District prima di tornare all’elenco.
Che ricorda come la lista suddetta derivi da richieste di genitori e membri della comunità, che vengono esaminate in base alle linee guida interne, creando così una “sospensione” del libro, che non sempre comporta il suo divieto.
La storia della scuola che vieta la Bibbia è più complicata di così, tra genitori e proteste
Anzi, in molti casi, come per la Bibbia, il Diario di Anna Frank e il citato All Boys Aren’t Blue, si risolve in un nulla di fatto e il rientro sugli scaffali.
Certo, non si può che restare perplessi e basiti davanti ad un genitore che chieda un controllo sul Diario di Anna Frank, eppure entrambi i testi sono stati “segnalati”, sospesi e poi rimessi in circolazione.
L’elenco di segnalazioni da parte dei genitori è peraltro abbastanza lungo, la quasi totalità delle segnalazioni stesse.
Potremmo definirlo un segnale dei tempi.
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