Molti di voi conosceranno il Platano Picchiatore, l’irascibile albero di Hogwarts che cerca di distruggere chiunque gli si avvicini, molti conosceranno gli Ent, saggi alberi senzienti del Signore degli Anelli, ma pochi sapranno che nella storia della letteratura e del folklore non sono stati né i primi né i più violenti tra gli alberi animati.
Molto prima che J.K. Rowling e J.R.R. Tolkien creassero i loro, un’altra storia raccapricciante aveva già terrorizzato il mondo: quella dell’albero mangia-uomini del Madagascar.
Tutto iniziò nell’Aprile del 1874, quando il quotidiano statunitense New York World pubblicò la testimonianza di un esploratore tedesco di nome Karl Liche. In una lettera dettagliata ed agghiacciante, Liche raccontava di aver assistito a un macabro rituale della tribù Mkodo, che si diceva vivesse nelle foreste più remote del Madagascar.
Secondo l’esploratore, questa tribù offriva i propri nemici in sacrificio a una gigantesca pianta carnivora, che li stritolava per bene prima di nutrirsi dei loro corpi.
Questa truculenta creatura vegetale, descritta come un albero con lunghe liane, era in grado di afferrare e stritolare le sue vittime, che fossero umani indifesi o animali di passaggio, divorando tutto ciò che le passasse a tiro come semplici stuzzichini: la storia fece il giro del mondo, scatenando la curiosità e il terrore di molti.
Passarono gli anni e, con il progredire delle esplorazioni in Madagascar, l’areale in cui la leggendaria pianta si sarebbe potuta trovare diminuiva sempre più.
Si scoprì che la tribù Mkodo non era mai esistita e che nessuno aveva mai visto una pianta con quelle caratteristiche.
A toglier l’ultima parvenza di veridicità della leggenda, si scoprì che anche il misterioso Karl Liche era un’invenzione, non trovando traccia del suo passaggio in alcun documento dell’epoca. L’intera storia era una finta notizia creata con l’unico scopo di intrattenere e spaventare i lettori.
Eppure, come spesso accade, anche dietro la finzione c’è un granello di verità.
Si ritiene che la leggenda sia stata ispirata dalle Nepenthes, note anche come piante brocca, di cui potete trovare le cugine più comuni in qualsiasi negozio di giardinaggio.
Queste piante carnivore, realmente originarie del Madagascar e del sud-est asiatico, sono famose per le loro trappole a forma di brocca, che usano per catturare gli insetti. Le specie più grandi possono effettivamente intrappolare e digerire anche piccoli roditori o lucertole, un fatto che potrebbe aver impressionato gli esploratori europei.
Quindi, a meno che non siate tanto sfortunati da scivolare su una buccia di banana e finire dritti in una versione gigante mutata geneticamente…potete viaggiare tranquillamente in Madagascar senza paura di venir attaccati da alberi tentacolosi.
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