Sono vibranti le proteste di questo venerdì, nei confronti da parte di tanti sovranisti patriottici in Italia a causa delle Germania che conia moneta da 5 euro. Dopo le polemiche del mattino a proposito di Eurobond, da noi analizzati con tutti gli approfondimenti del caso, la questione odierna verte sul solito discorso dei “due pesi e due misure” che in Europa si ha con il nostro Paese e i tedeschi. Questione spacciata come attualissima, nonostante la crisi generale dovuta al Coronavirus, mentre in Italia ancora si chiede l’OK per monete da 1 e 2 euro.
C’è un motivo ben preciso per cui queste proteste siano del tutto inutili in piena primavera 2020, ed un supporto fondamentale sotto questo punto di vista ci arriva direttamente da BUTAC. Si tratta nello specifico di un’idea realizzata dai tedeschi nel 2016, reale, ma con forti limitazioni in termini di utilizzo. Nello spazio e nel tempo. Prova ne è il fatto che l’apposita pagina concepita allora dal sito della Bundesbank, attualmente risulti non più disponibile.
Un segnale sul fatto che i “poteri forti” stiano insabbiando tutto? Niente di tutto ciò. Due i punti da esaminare per chi si lamenta del fatto che la Germania conia moneta da 5 euro. Oltre alla tempistica e al mancato controllo delle date degli articoli riesumati quest’oggi, va ricordato che, quattro anni fa, sono state coniate poco più di due milioni di monete in totale. Per un valore complessivo pari a circa 11 milioni di euro. Ben poca roba, per chi non segue queste tematiche.
Ancora, si tratta fondamentalmente di un oggetto per collezionisti che, se da un lato può essere utilizzato come moneta classica, allo stesso tempo è destinato alla “conservazione” degli appassionati. Attualmente, infatti, la moneta da 5 euro non risulta in circolazione. Infine, dettaglio non trascurabile, la moneta in questione può essere eventualmente utilizzata solo in Germania.
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