La Coca Cola è vietata in Cina e dintorni: questo un testo complottistico che affonda le origini nelle ormai celeberrime “fonti russe”. Questa volta però fonti russe satiriche, ovvero una testata satirica pari al nostro Lercio.
Che, “curiosamente” ma non troppo, specie alla luce del clima geopolitico attuale dove la Russia sembra nutrirsi di demonizzazione verso un Occidente odiatissimo e descritto a scelta come in rovina e miserabile o una viziosa superpotenza nazista, asse del male pronto ad annientare e perseguitare il popolo Russo tutto nel tentativo di “punire il comunismo”, se la prende con un prodotto simbolo dell’Occidente.
Parliamo infatti della creazione satirica del portale Panorama, che nell’ormai lontano 2018 trovava molto divertente raccontare “la divertente storia” di 500 prigionieri in Cina morti o diventati invalidi a seguito dell’esposizione alla bevanda americana, derubricata poi ad “efficace disgorgante per water”.
Il tutto con tanto di foto di una lattina istoriata a stelle e strisce: del resto il rapporto di amore-odio della Russia con l’Occidente abbiamo visto deriva da molto, molto lontano.
Quantomeno da quando Stalin aveva efficamente bandito la musica occidentale come il cattivo di Footloose, o quando negli anni ’80 e ’90 i ragazzini russi si baloccavano con imitazioni in spregio al diritto d’autore dei beni tecnologici occidentali o quando uno scrittore sovietico si convinse, che ovviamente, Tolkien in quanto Occidentale non poteva che essere Nazista e che Il Signore degli Anelli era un’ovvia metafora con gli Elfi della NATO che portano al potere l’imbelle Zelensky per diffamare e calunniare la memoria di Stalin e del PCUS tutto, raffigurati da Sauron e dai suoi intelligentissimi Nazgul dediti alla scienza ed alla rivoluzione proletaria.
Ciò che quindi per un putinista è assai divertente, per noi suona come la spia di un’irrisolto odio per l’Occidente cavalcato in diffusa propaganda: non a caso quest’ultima versione della bufala riporta anche l’Ucraina ed altri paesi percepiti come ostili.
Ovviamente in tutti i mercati citati la Coca Cola è ancora in vendita, come dimostra la più recente campagna promozionale cinese del brand con tanto di ricchi doni a chi raccoglie i soliti punti..
L’unico mercato in cui la Coca Cola manca è proprio quello russo, che ha cercato, con scarso successo ricordiamo, di sostituire i brand Coca Cola e McDonald’s (ma anche Starbucks) con alternative nazionalsovietiche non abbastanza allettanti.
La notizia per cui la Cina avrebbe vietato la Coca Cola è una vecchia “notizia satirica russa” riesumata in salsa filo-occidentale.
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