Bufala

La bufala della “lente di ingrandimento per ingrandire il pene” e il suo ritorno

La bufala della “lente di ingrandimento per ingrandire il pene” è diventata, non si sa perché, il trend di Facebook della settimana passata.

E non sappiamo perché, dato che non solo si tratta di una bufala, ma si tratta di una bufala del 2014, come ricostruito dai colleghi di Daily Dot.

La bufala della “lente di ingrandimento per ingrandire il pene” e il suo ritorno

La storia, come viene evidenziata da uno dei portali italiani che non ha corretto la fake news, segue tutti i dettami della leggenda metropolitana.

Storia nella quale un malese di nome Ong decide di comprare uno strumento per ingrandire il suo membro virile, ricevendo via posta una lente di ingrandimento con le istruzioni di non puntarsela addosso in presenza di luce solare diretta.

Una storiella divertente, vero?

Ma del tutto falsa. La fonte citata, il Sun, ha infatti in realtà a suo tempo evidenziato la bufala.

Sulla pagina tutt’ora online, leggerete che si trattava di uno scherzo letto ad una conferenza sui pericoli degli acquisti online in Malesia, e diventato virale di passaggio in passaggio.

Lo stesso presidente dell’Ufficio Reclami era convinto che si trattasse di una storia vera, finché non ne è stato reso edotto, decidendo alla fine di diffondere la storia perché “è divertente, aiuta a maturare consapevolezza, e che male può fare?”

Beh, ad esempio può tornare su Facebook a distanza di anni come una maledizione biblica grazie alla funzione “accadde oggi

La bufala della “lente di ingrandimento per ingrandire il pene” come appare oggi su Facebook

Le origini del Mito

Come ricostruito dai colleghi, ormai otto anni fa un certo Yilun Ong ha deciso di pubblicare sulla sua pagina una battuta

Il prototipo della storiella della “lente di ingrandimento per ingrandire il pene”, ispirato da un account parodia di Will Ferrell che ne aveva postato una versione semplificata un mese prima.

Riassumendo, un account parodia ha diffuso una battuta.

Un abitante della Malesia ha espanso la battuta trasformandola in una storiella per i suoi amici, dichiarata come tale e dando ai suoi commentatori il permesso di raccontare la barzelletta creata.

Qualcuno ha segnalato all’autore di una conferenza stampa sugli acquisti fraudolenti la storiella, questo qualcuno inizialmente ci è cascato ma, resosi conto di trovarsi dinanzi ad un’opera di Fiction, ha deciso comunque di raccontarla per educare le masse.

La storia è poi arrivata in Italia, si è sedimentata online e continua a riapparire sorda ad ogni smentita.

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