Beffa

La bufala del bambino Paco Gutierrez denunciato da Nintendo è una burla

Meme asceso: questo è il nome che diamo a fake news come la bufala del bambino Paco Gutierrez denunciato da Nintendo, che nascono come scherzi ai quali qualcuno ci crede troppo.

Spesso parliamo di memi nati da sfottò, mottteggi e dati di cronaca: in questo caso, si satirizza il “modello Nintendo” come ferocemente protettivo delle sue Proprietà Intellettuali.

La bufala del bambino Paco Gutierrez denunciato da Nintendo è una burla

La storia del bambino Paco Gutierrez vede infatti un povero bambino venezuelano di 9 anni creare un gioco di carta e spago con un Super Mario che saltella su un finto monitor, in quanto troppo povero per comprare un videogame.

La bufala del bambino Paco Gutierrez denunciato da Nintendo è una burla

Doug Bowser all’epoca della versione della burla segnalatoci succeduto a Reggie Fils-Aime come CEO di Nintendo of America, colpito dalla storia sarebbe andato personalmente in Venezuela per querelare il piccolo.

Ovviamente la cosa non è mai accaduta: il gioco di cartone (simile nel meccanismo ad un kit venduto da LEGO per circa 300 euro) è la creazione di un bambino chiamato Ruben (cognome ignoto) presentato dal DJ e Cantante Big Trueno nel 2018, quando il CEO di Nintendo of America era ancora Fils-Aime.

La beffa si basa sul fatto che “Nintendo potrebbe farlo”, nel senso di un modello commerciale basato su una feroce difesa delle proprie proprietà intellettuali, cominciato sin dagli anni ’80 e ’90 (con Galoob, principale produttore di cartucce cheat o majikon pronta ad un accertamento giudiziale preventivo per la vendita delle stesse per piattaforma NES) e con numerosi esempi negli anni.

Sempre negli anni ’80, Nintendo aveva querelato Blockbuster per la distribuzione di manuali fotocopiati coi giochi dati in affitto, e sovente giochi “amatoriali” basati sulle proprietà Nintendo o emulatori che supportano giochi vintage ancora venduti dalla grande N (come le saghe di Mario, Zelda e Metroid) vengono sottoposti al vaglio legale.

Tutto questo abbiamo visto è la conseguenza delle condizioni con cui Nintendo entrò nel mercato Occidentale, occupando il vuoto che Atari aveva lasciato, crollando per una lunga serie di fattori, tra cui anche l’impossibilità di impedire a programmatori di terze parti di inondare il mercato di giochi di scarsa qualità e la difficoltà nel lanciare console di nuove generazioni.

Il Modello Nintendo si è sempre basato su proprietà intellettuali di pregio e sulla loro tutela sia legale che tecnica (con mezzi di protezione inseriti sin dal NES, come chip per bloccare cartucce non autorizzate e attualmente controlli online col ban permanente dai servizi stessi per gli utenti “infedeli”), e questo modello è sovente oggetto di parodia.

Condividi
Pubblicato da

Articoli recenti

No, non esiste alcun poliziotto Daniel Reed denunciato per molestie sessuali dalla donna che ha salvato

Ci segnalano diversi contatti una lunga serie di video, in diverse lingue e su diversi social (tra cui ovviamente una…

2 giorni fa

No, questo non è un attore che ride a Bondi Beach perché l’attentato è falso

Ogni volta che nel mondo succede una strage, come quella a Bondi Beach in Australia, appare sempre qualcuno che si…

2 giorni fa

No, non è vero che la tastiera QWERTY serve per rallentare i dattilografi

Una delle più diffuse false credenze sulla tastiera QWERTY, il sistema più usato per macchine da scrivere e tastiere, è…

3 giorni fa

L’eterna clickbait degli esenti dal canone RAI

Ogni anno a dicembre ci sono degli appuntamenti fissi: Una Poltrona per Due in TV, Mamma ho perso l'Aereo in…

3 giorni fa

Rischio aumenti sull’RC Auto? Cosa sappiamo

Uno dei possibili emendamenti al DDL di Bilancio potrebbe prevedere un rischio aumenti sull'RC Auto. L'aumento paventato ci sarà? Se…

3 giorni fa

La piaga dello slop AI si manifesta anche con le fake Band in AI su Spotify

Fake Band in AI su Spotify: sembra un titolo allitterato abbastanza per essere il nome di un singolo musicale, ma…

3 giorni fa