Editoriale

“I’m not gay”: il reality Russo contro l’omosessualità nei giorni della Propaganda

“I’m not gay” è un reality show decisamente più strano di molti altri.

Lanciato dal Putiniano di ferro Vitaly Milonov, tra i responsabili della legge contro l’omosessualità tutt’ora vigente in Russia, si presenta su una sarabanda di luoghi comuni, battute e momenti omofobi.

La premessa lanciata dal conduttore è che, in un rigurgito Nazional-Popolar-Socialista-Sovietico-Virile gli omosessuali “sono come i McDonald’s da noi: sono pochi e da noi non si usa”.

Lo scopo è letteralmente esibire dei campioni di virilità post-sovietica in TV, e occultare tra di loro un effeminato omosessuale che sarà quindi stanato in diretta con ignominia e disonore.

Cosa non banale in una Russia dove è considerato accettabile proporre di sterilizzare gli omosessuali e confinarli per impedire loro di riprodursi.

Ed in una Russia dove non a caso il gay è il nemico naturale. Assieme all’ebreo ed al nazista, sovente.

A tratti, in un mefitico e assurdo miscuglio in cui ai bravi ed eterosessuali cittadini sovietici vengono esibite in diretta televisiva le “tane” di improbabili terroristi nazisti omosessuali ucraini agli ordini di un ebraico Zelensky intenti a minacciare l’incolumità e la virilità dei Russi.

In un allucinato kit del terrorista perfetto compaiono al fianco di svastiche e foto curiosamente intonse di Hitler anche copie del noto videogame “The Sims”, censurato dalla Duma per la possibilità di ritrarre immaginari matrimoni gay allo scopo di corrompere la gioventù.

Il tutto in una iperattiva e assurda narrazione per cui i “Poteri Forti” hanno deciso di schierarsi contro la Russia usando le armi del nazismo, dell’ebraismo e dell’omosessualità per trasformare generazioni di virili Zangief tutti muscoli e possenza in effeminati nazisti omosessuali dai molli e deboli costumi eterosessuali.

Nazisti gay così privi dei valori tradizionali della Chiesa Ortodossa e della Gloria Post-Sovietica da essere destinati per natura all’inferno: mentre la TV di stato rassicura i bravi cittadini eterosessuali russi che sì, in caso di conflitto atomico saranno i primi ad ardere e morire nel Fuoco Nucleare, ma il loro sacrificio li porterà dritti in Paradiso.

Tovarish, un nuovo spettro si aggira in Russia, inviato dall’Europa e dalla NATO. Lo spettro della paura russa degli omosessuali nazisti della NATO, che cancelleranno i valori Russi.

A meno che non siano fermati da un reality pieno di guizzanti muscoli virili, ovviamente.

 

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