Un video del soldato russo che picchia un collega in quanto musulmano sta girando sui social in queste ore, rilanciato da NextaTV (attenzione, immagini forti). C’è un grosso caveat però: la stessa NEXTA non è riuscita a precisare quando e dove sia stato girato il video.
Il video, che contiene immagini forti e quindi non inseriremo nell’articolo se non per link, contiene due figure, due soldati russi, uno riverso per terra che si copre il viso e l’altro che lo tempesta di calci e pugni urlando insulti concitati nei suoi confronti.
Per comprendere la rilevanza di questo video anche tenendo conto di queste problematicità vanno tenuti di conto due concetti: la discriminazione dei Musulmani nell’esercito russo e la Dedovscina, il “nonnismo” ancora presente nell’ecosistema militare Russo.
Il nonnismo è sempre stato un problema in ogni esercito: in Russia la scelta, lascito dell’era Sovietica, di ammettere sia coscritti in firma breve (due anni) che in firma a tre anni (attualmente ci sono militari a uno e due anni) che di carriera si è combinata con la possibilità per coloro che hanno una storia criminale alle spalle di unirsi all’esercito.
La scelta, posta in essere per cercare di ridurre gli effetti del calo demografico e mantenere una costante popolazione militare, ha creato un nonnismo esplosivo ed endemico che si esprime con ogni genere di violenza del “nonno” sulla “burba”.
La cosa ha due effetti: scoraggia la creazione di una classe militare organizzata e anziana, infatti il coscritto medio cercherà di andarsene via il prima possibile lasciando un vuoto tra i potenziali ufficiali, e rende scene di violenza come questa una realtà della vita militare russa.
Aggiungendo a questo una certa discriminazione delle minoranze che rende il coscritto di fede islamica un ulteriore bersaglio di nonnismo, abbiamo uan spiegazione, nonché il motivo di principale debolezza dell’esercito russo.
Il nonnismo rende impossibile avere una forza militare coesa ed un numero costante di militari di carriera. I “nonni” si rifaranno di ogni torto e frustrazione sulle “burbe”, nessuno dei due avendone la possibilità resterà a lungo nell’esercito e finché lo faranno lo spirito di corpo sarà azzerato.
Il video del soldato russo che picchia un collega in quanto musulmano trova quindi una spiegazione in un ecosistema militare spesso composto da giovanissimi con dinamiche interne basate su violenza e sopraffazione.
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