Abbiamo visto che le Olimpiadi sono partite con una salva di bufale e notizie virali: la foto della ragazza col costume “not a dude” rientra tra queste.
Secondo la didascalia, sarebbe una atleta che fa “passare un messaggio contro la partecipazione degli uomini alle gare femminili”. Secondo “Facciabuco“, sarebbe una provocazione.
Il ritorno della bufala transfobica del “not a dude” alle Olimpiadi
A quanto ci risulti è una vecchia fake news riciclata che banalizza il tema della partecipazione di atleti trans alle competizioni sportive senza aggiungere niente al tavolo di discussione se non battute transfobiche.
La stessa scritta compare infatti, con lo stesso font e orientamento, applicata con Photoshop sul pube di altre giovani atlete, che si sono dichiarate “sconvolte e stupefatte” dall’uso dei loro corpi per la propaganda.
Il dibattito sulle condizioni alle quali una atleta trans possa iscriversi nella categoria femminile è aperto sia dal punto di vista normativo che scientifico, pervenendo ad esempio alla consapevolezza che il presunto “vantaggio di genere originale” possa in determinate situazioni divenire addirittura uno svantaggio.
Lasceremo, come è giusto che sia, ai comitati sportivi ogni decisione.
Essa spetta a loro, non a noi, non al popolo della Rete, specie quando photoshoppa messaggi sul pube di donne a per farsi ragione.
Non siamo risaliti all’identità della donna, anche se abbiamo appurato che le vittime prescelte di questa tipologia di bufale sono giovani donne, studentesse liceali o universitarie, scelte in quanto le istituzioni scolastiche sono attive sui social.
Le tre foto
Siamo però risaliti a una foto che ritrae un corpo uguale a quello della presunta atleta, modificato poi con la scritta sul pube simbolo di questo tipo di bufala e alterata nei tratti somatici grazie all’aiuto dell’Intelligenza Artificiale.
Il meccanismo è lo stesso di app come “bikinioff”, ma al contrario: con Bikinioff puoi applicare un viso esistente ad un corpo ignudo modificato con l’Intelligenza Artificiale. In questo caso si è modificato un viso per renderlo meno riconoscibile, usando lo stesso tarocco di prima.
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