Editoriale

Il post virale sul bambino con “parestesie facciali e dismetrie”, cosa sappiamo

La posta di Bufale.net sta ricevendo tantissime segnalazioni su un post pubblicato il 25 settembre da un profilo Facebook. Le immagini mostrano un bambino in un letto di ospedale con la mano della mamma stretta nella sua. Le foto sono accompagnate da un testo in cui non viene fatta alcuna allusione al vaccino, ma il dettaglio è sottinteso e per questo il post ha ottenuto una certa viralità.

Facciamo notare che ciò che andrete a leggere non è un articolo di fact-checking, bensì una riflessione su come viene presentata una storia che sì, sarebbe drammatica se non fosse priva di dettagli utili e fonti attendibili.

Il post

Giusto ieri parlavo di senso civico e responsabilità nei confronti dei miei figli…
Ho sempre messo la faccia e quando le cose non vanno come dovrebbero ancor di più.. Ho fatto questa scelta per lui essendo minorenne, a pieno carico di responsabilità..
Per tutelarlo.. ma forse ho sbagliato..
Nelle ore tra le più brutte passate nella mia vita oggi ho messo in discussione tutto quanto..
Vedere tuo figlio star male per una tua scelta sbagliata è terribile.. Parestesie facciali e arti superiori.. Stato confusionale.. Dismetria.. Valori della coagulazione impazziti
A oggi non so’, più cosa sia giusto o sbagliato.. Dove sia il bene e dove il male..
Una cosa è certa.. Tornassi indietro a ieri quella firma non la metterei più.

Il post non è passato inosservato ad alcuni siti a noi noti come Catania CreattivaStrettoWebStop Censura. In tutti e 3 i casi gli autori non approfondiscono la vicenda, bensì si limitano a trarre conclusioni esclusivamente sulla base del racconto della donna. Tra i commenti piovono parole di solidarietà, e inevitabilmente slogan contro il vaccino. Chiunque dubiti della storia viene attaccato duramente.

La donna dichiara di vivere a Torino, ma nel suo post – come possiamo notare tutti – non fornisce informazioni né sull’ospedale né sul quadro clinico del bambino. In poche parole, siamo di fronte a un post composto da immagini+testo, senza alcuna cura del dettaglio né prove che rendano attendibile il racconto della donna.

L’aggiornamento e il “referto”

Il 27 settembre la donna ha pubblicato un aggiornamento:

Mi diventa difficile ringraziare e rispondere uno ad uno. ***** sta meglio, parestesie passate, tornato vigile! Ora dovremo fare altri accertamenti e augurarci che questi valori rientrino. Nelle dimissioni è stata scritta la correlazione quindi sicuramente farò segnalazione alle varie associazioni che mi avete nominato!

Un grazie infinito di cuore a tutte le persone che hanno avuto una parola di affetto nei nostri confronti. E un grazie anche a chi non vedeva l’ora di scaricare un po’ di repressione personale insultando e accanendosi.

Una commentatrice chiede di fornire una prova di quanto dice e la donna risponde con una foto parzialmente censurata:

Nello specifico:

Leggiamo: “Diagnosi: esiti di vaccino Covid-19”, e segue la parola tagliata “Esito” oltre la quale non si può leggere. Il documento mostrato è dunque incompleto, esattamente come tutta la storia. Se da una parte c’è il profondo dispiacere per un bambino con problemi di salute, dall’altra c’è un racconto solamente parziale della vicenda che di certo, visti i tempi, non fa bene al dibattito sui vaccini.

Cosa sappiamo di questa storia? Niente, allo stesso modo di Stop CensuraCatania CreattivaStrettoweb, e allo stesso modo degli utenti che hanno condiviso il post. L’autrice dice e non dice, e si limita a risposte laconiche quando le vengono chiesti più dettagli. Un post composto da testo+immagine non è mai una fonte, bensì è solamente un’informazione parziale.

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