Il post di Zelensky che compra casa di Bill Cosby viene dai siti doppelganger: per sito doppelganger intendiamo quel genere di propaganda nata in “fabbriche del Troll” controllate dalla Russia che riproducono loghi e marchi di testate occidentali per spargere notizie fake di varia assurdità.
Il post di Zelensky che compra casa di Bill Cosby viene dai siti doppelganger
Sostanzialmente gruppo di disinformazione organizzata come Storm-1516, autori dell’assurda e inventata spy story di Anonymous che scopre un passaporto russo pieno di errori per Zelensky sono un “Fatto QuotiDAIno” e “ReFUbblica” che ce l’hanno fatta, poggiandosi sulle spalle di un intero meccanismo di “spunte blu” superdiffusori che condividono i falsi di autore (dimostrando come le sanzioni a X da parte dell’Unione Europea hanno più che fondamento) e inconsapevoli “utili idioti” pronti a farsi megafono delle fake news credendole vere.
La notizia di Zelensky che compra casa di Bill Cosby è una di queste.
La notizia che ci viene sottoposta è un testo con evidenti errori di ortografia (frasi come “torsione di infamia” non hanno alcun significato in Italiano) che denuncia il pedestre tentativo di tradurre dal presunto originale inglese un testo che in realtà nasce prodotto da una IA in Inglese usando istruzioni in Russo per poi essere ritradotto.
Abbiamo già visto in passato come i testi prodotti con AI tendano ad avere un aspetto meccanico e imperfetto in quanto privi di perplessità e rapidità: una AI cercherà sempre di produrre periodi di lunghezza, respiro e ritmo comparabile adottando un linguaggio “statisticamente probabile” ottenendo un bizzarro effetto “robot che cerca di parlare” perché non è in grado di comprendere (non potendo “comprendere”, punto) che il linguaggio è materia vivente e quindi composto da regole che nel parlato spesso vengono piegate o ottimizzate.
Analisi del testo: falso con AI redatto in inglese su prompt russi
Questo si traduce in testi di scarso pregio letterario alla fonte che di traduzione in traduzione diventano ancora più puerili e mal redatti. La prima apparizione del testo appare peraltro nella “testata” Pagesix.now, clone registrato tramite una compagnia anonima con sede legale a Rejkyavik a Novembre di quest’anno, con l’apposito scopo di pubblicare la storiella inventata.
Il reale sito è Pagesix.com che ovviamente non riporta la notizia inventata (che invece appare nei soliti canali X e Telegram filorussi…): altre testate riportano la vendita di un immobile storicamente appartenuto a Bill Cosby, ma ovviamente non a Zelensky.
Si tratta di una serie di fake news prodotte dai Siti Doppelganger che si basano sul doppio filone delle spese folli di Zelensky e della proprietà transitiva del “Male”.
I dati di registrazione del sito-clone
Una serie di notizie allucinate atte a fomentare l’opinione pubblica interna e le inconsapevoli “quinte colonne” che vedono, ad esempio, Zelensky comprare la macchina di Hitler per organizzare corse pazze con Bezos, Bill Gates e altri magnati oppure miniere di diamanti con la doppia narrativa degli “Ucraini che comprano lusso coi soldi dei Governi Occidentali che ignorano il loro popolo e affamano i gloriosi russi” e “Zelensky è malvagio quindi compra oggetti che furono di persone malvage e il Male si diffonde come contagio negli oggetti malvagi”.
Altre storie create da false testate occidentali “Made in Russia” hanno visto in passato una falsa intervista ad una donna di colore che avrebbe dichiarato di essere stata resa invalida da Kamala Harris e che la stessa avrebbe mandato dei suoi sgherri per minacciare e torturare la sua famiglia riducendola al silenzio, silenzio interrotto “casualmente” durante le elezioni che hanno visto la vittoria di Donald Trump, nonché una lunga serie di notizie su Parigi (in piene Olimpiadi) ridotta ad una bidonville piena di parassiti e immondizia.
Tutte notizie che funzionano perché al momento il cittadino russo medio non può accedere alle testate occidentali “reali” e l’inconsapevole “Quinta Colonna” è indotta a credere all’esistenza di un “complotto” per nascondere le “verità che noncielodikeno”.
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