Editoriale

Il giornalista Marco Rizzo vittima di omonimia si difende con le sue chiome

Giù le mani dal soldato, anzi dal giornalista Marco Rizzo vittima di omonimia. Cui non resta altro che ergere le sue chiome tra se stesso e gli analfabeti funzionali che da ieri lo assediano.

Il motivo? Una sequenza di eventi che un tempo avremmo definito improbabile, ma che oggi come oggi sembra quasi un evento nella norma.

Nella tarda serata di ieri è morto Mikhail Gorbaciov, a 91 anni, nel cordoglio del mondo libero che aveva cercato di mantenere in pace. A pochi minuti dall’annuncio è arrivato un sardonico tweet di Marco Rizzo, però politico, con una bottiglia di champagne presa dalle immagini stock di Internet e l’annuncio di festeggiamenti.

Festeggiamenti, ha precisato il seguito dopo la tempesta di critiche piovutagli in capo, che non contenevano il nome di Mikhail Gorbaciov. Ma “solamente” l’indicazione precisa della data del crollo dell’URSS, storicamente attribuito proprio a Gorbaciov, unita al fatto che i festeggiamenti sono arrivati esattamente nel momento dell’annuncio della morte dello storico capo di stato.

La precisazione non ha fermato la c.d. “shitstorm”, la tempesta di insulti e indignazione, inframmezzata però dall’esaltazione dei c.d. “mattonisti”, pronti a “piacciare” il post.

Ma l’indignazione ha raggiunto un omonimo, il giornalista Marco Rizzo.

Il giornalista Marco Rizzo vittima di omonimia si difende con le sue chiome

Parafrasando la canzone “Confessioni di un Malandrino” di Angelo Branduardi, solo la capigliatura si frappone tra il giornalista Marco Rizzo vittima di omonimia e la “fitta sassaiola dell’ingiuria”

Il giornalista Marco Rizzo vittima di omonimia si difende con le sue chiome (a destra, il Rizzo politico)

Con ironia il giornalista Marco Rizzo propone di ricorre alla fisionomia, affidandosi alle chiome per il riconoscimento

Purtroppo fallisce, e da Instagram a Twitter, da ogni social in cui ci sono i due Rizzo, tag e attacchi rivolti al Rizzo politico arrivano implacabili al Rizzo giornalista, con ogni suo tentativo di difesa deriso e archiviato come scusa.

In questa giornata folle posso capire chi mi tagga per sbaglio, ma chi viene a insultarmi PROPRIO SOTTO i tweet dove preciso che io NON SONO QUELL’ALTRO fa davvero perdere fiducia nell’umanità

Precisa il Rizzo Giornalista. E possiamo capirlo.

State attaccando il Rizzo sbagliato, fatela finita.

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