False credenze

Il cuoio danneggia l’ambiente ed è pieno di “sostanze chimiche”

Una serie di mitologie vedono del cuoio l’origine di ogni male, l’origine della devastazione ambientale e dello sterminio di diversi animali. In realtà nessuna delle due teorie corrisponde al vero.

Il cuoio danneggia l’ambiente ed è pieno di “sostanze chimiche”

Come vedremo, il cuoio può essere considerato uno dei primi esempi nella storia dell’umanità di economia circolare, ovvero riciclo e riuso creativo per ragioni economiche della materia di scarto.

Il cuoio danneggia l’ambiente ed è pieno di “sostanze chimiche”

Da quando il primo cavernicolo si è vestito di pelli animali infatti la cosa è sempre andata in questo modo: un essere umano mangia la carne, dal processo di macellazione avanzano ossa, pelle e altri rifiuti, la pelle viene raccolta, ripulita, riutilizzata e diventa materiale riutilizzabile.

Per secoli la pergamena è stata nel mondo antico l’unica alternativa al papiro, consentendo la diffusione della scrittura, per buona parte dell’esistenza del genere umano la lavorazione della pelle ci ha consentito di vestirci.

E qui passiamo alla presunta natura chimica: se dovessimo eliminare dalla nostra vita tutto quello che contiene “chimica” probabilmente dovremmo porci davanti ad uno specchio e porre fine alla nostra esistenza, dato che una serie di processi chimici sono quello che consente al nostro corpo di funzionare.

Restando a noi, le prime scoperte “chimiche” relative al processo di lavorazione e conservazione del cuoio risalgono a tempi in cui l’essere umano non concepiva neppure la parola “chimica” ma la applicava.

Parliamo dei primi cavernicoli che si resero conto che la pelle animale marciva rapidamente col resto dei rifiuti, ed usarla per coprirsi significava doverla buttare in pochi giorni.

L’uomo preistorico sperimentò con l’affumicazione o con l’immersione in acqua satura di materia vegetale, forse per caso, forse ad imitazione dei tentativi di preservare il cibo, scoprendo così la concia alle aldeidi (contenute nel fumo di legno fresco) ed ai tannini (contenuti nei vegetali), ancora usate fino ad ora.

La differenza tra l’inconsapevole chimica del primitivo, “l’alchemia” e i “segreti di famiglia” del conciatore medioevale e la chimica moderna è solo nella ripetibilità e nella controllabilità: oggi sappiamo cosa fare, sappiamo quali prodotti usare per pulire e conciare il cuoio, abbiamo superato alcuni procedimenti per usarne di più sicuri e controllati e riusciamo a trattare gli scarti nel modo migliore.

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