Tra ieri ed oggi 4 aprile si è scatenata una vera e propria battaglia social per quanto riguarda un tema delicato come quello del taglio vitalizi ai consiglieri regionali. Tutto nasce da un post di Salvini, la cui immagine come si potrà notare ad inizio articolo sembra associare la suddetta battaglia politica ad una lunga azione portata avanti dalla Lega. Ora, se da un lato è innegabile il peso del governo gialloverde sul provvedimento, che vi ricordiamo non essere ancora definitivo, allo stesso stesso tempo stanno emergendo tante imprecisioni.
Insomma, non una guida definitiva, al contrario di quanto vi abbiamo proposto la scorsa estate quando abbiamo parlato del taglio ai vitalizi parlamentari (la trovate nell’apposito articolo), ma una serie di precisazioni doverose, dopo alcune uscite da parte di esponenti della Lega e del Movimento 5 Stelle che non consentono di mettere bene a fuoco la vicenda. Andiamo con ordine e proviamo a vederci chiaro.
Abbastanza ingeneroso il post di Salvini nei confronti degli alleati di governo, anche perché come si potrà notare qui di seguito, all’interno della foto in questione è stato collocato solo il simbolo della Lega. In realtà, come conferma anche Cblive, tutto nasce da una proposta da parte di consiglieri regionali legati al Movimento 5 Stelle. Non è un caso che sia nata una disputa su Facebook tra i seguaci dei due schieramenti. Al netto delle attuali alleanze.
Sempre su Facebook, in alcune pagine legate al Movimento 5 Stelle si parla di un risparmio per le casse dello Stato pari a 150 milioni di euro in 5 anni. In realtà una stima più precisa e reale ci arriva da Il Sole 24 Ore, il cui articolo spiega chiaramente che in realtà le casse saranno più leggere per una cifra pari a 22 milioni di euro all’anno. Nel complesso, dunque, meno di quanto venga affermato in Rete.
Si fa disinformazione anche sui destinatari del taglio vitalizi dei consiglieri regionali. Sempre Il Sole 24 Ore, infatti, specifica che il provvedimento riguardi solo gli ex consiglieri, mentre normative in merito ai tagli per quelli presenti e futuri erano arrivate già tra il 2012 ed il 2013, con esecutivo decisamente diverso rispetto a quello attuale.
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