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Green pass falsi ad Ancona, arrestato infermiere che fingeva di vaccinare

Il caso dei green pass falsi ad Ancona si è concluso con l’arresto di un infermiere di 51 anni. Operatore presso l’hub vaccinale, si faceva pagare per fingere di iniettare il vaccino anti Covid e fornire, così, green pass falsi a una clientela disposta a pagare fino a 450 euro a prestazione, e che arrivava da altre parti d’Italia. A interrompere la sua attività illecita è stato un medico che si è finto suo complice e che lo ha affiancato per raccogliere tutto il materiale necessario ai carabinieri, che lo hanno fermato ieri mattina.

Da 300 a 450 euro per ogni prestazione

Come riporta Repubblica, oltre all’infermiere sono finiti nei guai anche alcuni procacciatori di clienti tra cui un avvocato e un ristoratore. In poche settimane l’infermiere aveva messo su un vero business. Nell’hub vaccinale allestito da circa un anno al palazzetto dello sport Paolinelli di Ancona accoglieva i suoi “clienti”, che talvolta presentava come pazienti del Centro di Salute Mentale presso il quale lavorava – questo per spiegare il motivo per cui era lui a “trattare” queste persone con il “vaccino” – e per fingere la vaccinazione e ottenere dunque un green pass falsato chiedeva 300 euro nelle prime settimane per poi alzare il prezzo a 450 euro successivamente.

Non solo cittadini di Ancona e dintorni: tra i pazienti disposti a pagare pur di ottenere il green pass senza farsi vaccinare alcuni arrivavano da Macerata, Bologna e Roma. Anziché iniettare il vaccino, l’infermiere vuota il contenuto della siringa nell’immondizia. Qui il video pubblicato da Ansa. I pazienti uscivano dall’hub vaccinale con un cerotto sul braccio, come se niente fosse.

I sospetti del medico

Il medico che lo affiancava aveva notato il comportamento anomalo dell’infermiere. Come già detto, quest’ultimo inizialmente aveva tentato di giustificare l’arrivo dei clienti con: “Soffrono di attacchi di panico, vanno trattati in un certo modo” per poi proporgli di diventare socio in affari e dividere il bottino.

Il medico aveva accettato di collaborare, ma con lo scopo di fermare quella truffa“Non sono dei micragnoni, è gente altolocata”, gli spiegava l’infermiere. Il medico era riuscito a registrare le finte somministrazioni aveva ricevuto la bustarella con la parcella spettante dall’illecito, così si era recato dai carabinieri e aveva denunciato l’infermiere.

L’arresto

L’infermiere è stato arrestato ieri mattina alle 7:30 con l’accusa di corruzionefalso ideologico e peculato. Nel momento dell’arresto si stava recando presso l’abitazione di un cliente per un massaggio. I militari lo hanno prima accompagnato nella sua residenza per un controllo, poi hanno eseguito dei rilievi presso lo spogliatoio maschile dell’hub vaccinale e infine lo hanno condotto presso il carcere di Montacuto.

L’infermiere è l’unico per il quale si sono aperte le porte del carcere: per i 4 procacciatori di clienti (un avvocato, un ristoratore, due imprenditori edili) sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per circa 45 persone, “clienti” dell’infermiere, è stato disposto l’obbligo di dimora con le stesse accuse.

Secondo Il Resto Del Carlino, l’infermiere era già stato in carcere a seguito di una rapina a un istituto di vigilanza.

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