Analisi in corso

Giocatori inginocchiati contro il razzismo prima di Italia-Galles, tranne alcuni azzurri: cosa sappiamo

Sta facendo discutere quanto accaduto prima del fischio di inizio di Italia-Galles, la gara tenutasi nella serata di ieri 20 giugno in occasione di Euro2020. I giocatori del Galles si sono inginocchiati, manifestando il sostegno al movimento Black Lives Matter. Gli azzurri hanno risposto, ma non tutti hanno aderito. Soltanto 6 giocatori della nazionale tricolore si sono inginocchiati seguendo l’esempio degli avversari: Belotti, Pessina, Bernardeschi, Toloi, Chiesa ed Emerson. Sulla mancata adesione dei compagni di squadra si sono fatte tante ipotesi, spesso mosse da una certa indignazione.

Il Mattino fa notare che il gesto è stato ripetuto più volte durante gli Europei, dividendo il pubblico tra chi minaccia di spegnere la TV e chi, invece, apprezza la sensibilità delle squadre. Per gli azzurri, invece, Gazzetta dello Sport sottolinea che si tratta della prima volta.

Severo il commento di Claudio Marchisio durante l’intervallo, ai microfoni della Rai: “C’è libertà di scelta, ma questa è una protesta molto importante e avrei preferito che si inginocchiassero tutti gli azzurri”. Tuttavia non è dato conoscere il motivo per cui non tutti i giocatori della nazionale italiana si siano inginocchiati, e il pubblico è diviso anche su questo aspetto: c’è chi parla di razzismo, chi di indifferenza, chi invece di effetto sorpresa.

Fanpage scrive:

Calciatori del Galles tutti in ginocchio. Cinque quelli dell’Italia che, poco prima del fischio d’inizio, si genuflettono mentre gli altri, in trance agonistica, perdono l’attimo fuggente e restano in piedi.

[…]

Il gesto simbolo del movimento Black Lives Matter viene eseguito dopo qualche istante di imbarazzo e un calcio d’inizio che il direttore di gara fa ripetere per consentire ai giocatori del Galles di inginocchiarsi. Un equivoco, una mancata intesa. Tra gli azzurri alcuni capiscono, altri restano in piedi. Ma dietro quella dimenticanza non sembra esserci alcuna forma di dissenso o mancata solidarietà per il messaggio che quel gesto veicola in tutto il mondo.

Per il momento non esistono comunicati stampa che spieghino l’accaduto, né l’argomento è stato trattato durante la conferenza stampa tenuta da Mancini e Chiesa dopo la gara. Abbiamo soltanto delle ipotesi. Non si escludono eventuali chiarimenti qualora la polemica dovesse continuare.

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