Editoriale

Gasparri mostra una password su di un adesivo, in diretta TV

Gasparri mostra una password su di un adesivo, ed è subito Ready Player One.

Parliamo del noto film fantascientifico tratto dall’omonimo romanzo, in cui una delle scene preveda che gli eroi si conquistino l’accesso al computer del loro avversario. Compito reso facile dal fatto che il ricchissimo Nolan Sorrento ha molte più risorse di un gruppo di eroici ragazzini, ma meno cautele: la preziosa password è “custodita” da un post-it incollato sulla sua sedia da ufficio.

Un post-it con scritto “B055man69”, “Uomo Capo 69”.

Scena tratta da “Ready Player One”

Momento necessario a proseguire le vicende, e parodia dell’anello debole della sicurezza di molti utenti della Rete. Nel film Nolan Sorrento viene presentato come abbastanza ricco per avere un proprio servizio di sicurezza, allarmi ed antifurti nella sua ditta milardaria, ma abbastanza sicuro di se da affidare le proprie password ad un foglietto volante nel suo ufficio privato, certo che nessuno potrà arrivarvi.

Errore comune a molti: il sentire comune è che un foglio di carta non possa essere hackerato, ma un foglio di carta può essere smarrito, ritrovato o mostrato a chiunque abbia accesso al luogo dove è esibito.

Come ha scoperto chi ha visto le interviste a vari politici, tra cui Gasparri, dopo la caduta del Governo Draghi.

Gasparri mostra una password su di un adesivo, in diretta TV

Durante un’intervista a La7, nella trasmissione “Coffee Break”, in cui si parla della gravissima crisi di governo a cui stiamo assistendo a seguito della caduta del governo Draghi, involontariamente Gasparri mostra una password su di un adesivo.

Un semplice pezzo di carta da carrozziere con delle scritte, incollato su un computer come Nolan Sorrento nella scena del citato film. Verosimilmente, la password di accesso all’utente di quel PC o uno dei programmi ivi contenuto.

Gasparri mostra una password su di un adesivo, in diretta TV

Non è il primo caso e non sarà l’unico caso di certo: nel 2017 un funzionario del servizio di emergenza delle Hawaii si lasciò ritrarre nella medesima situazione.

Ovvero conversando col suo intervistatore davanti ad un computer con attaccato un post-it con le password di accesso.

Un attimo di distrazione che dimostra che, come capita a funzionari e politici, potrebbe capitare a chiunque.

La soluzione? Come ricorda Punto Informatico, ormai è un po’ tardi per quella password, da considerarsi compromessa. Noi abbiamo comunque degradato la qualità della screenshot per renderla meno visibile.

La password andrebbe cambiata: si potrebbe valutare per il futuro l’uso anche nelle amministrazioni di gestori delle password digitali, anche con crittografia.

Non siamo del tutto contrari, come avrete visto nei link citati, alla copia “analogica” del “quaderno delle password”.

Purché sia custodita in una cassaforte o una cassetta di sicurezza sicura, e non incollata ad un computer, ad una sedia o sotto un portadocumenti.

E purché non sia una password troppo ovvia: esistono liste di password rubate, spesso relative a nomi di familiari, show televisivi o date di nascita.

Meglio una password sicura, con più caratteri di tipi diversi, poco ovvia e ben custodita.

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