Categorie: Editoriale

Dubbi sul ragazzo che chiede ‘maximo 2 giorni’: smartphone in permuta in cambio di 250 euro

Ci sono tanti dubbi a proposito della storia che vede coinvolto un ragazzo, il quale nel video virale di questi giorni ha chiesto ‘maximo 2 giorni’ ad un venditore di smartphone, per andare a riprendere il suo device. Sostanzialmente, il giovane vuole consegnare il dispositivo in permuta in cambio di 250 euro, con il chiaro intento di fare soldi. Scaduto quel termine, il negoziante rivedrà il giovane ridandogli lo smartphone. Con restituzione della somma, più un bonus che a detta del protagonista potrebbe ammontare anche a 100 euro.

Chi è il ragazzo di ‘maximo 2 giorni’: smettiamo di chiedercelo

In sostanza, tutti ora si pongono la stessa domanda: “Chi è il ragazzo?”. Poco sensato chiederselo, così come non ha molto senso alimentare il video con la famosa frase “maximo 2 giorni”, in relazione al limite massimo temporale che il giovane ha proposto al negoziante per concludere l’affare. Alla scadenza delle 48 ore, infatti, il titolare dell’esercizio commerciale avrebbe potuto tenere il device in pegno, senza andare incontro alla perdita.

Ci sono alcuni elementi da prendere in esame con questo video. Ad esempio, non ci sono date in grado di confermarci che sia recente, ma l’utilizzo della mascherina indica che non si possa andare oltre marzo 2020, per lo scoppio della pandemia. Ancora, il video è stato registrato dal negoziante e, non avendo il consenso del giovane, non ve lo riproponiamo. Così come non dovrebbero farlo altri, al punto che anche nella foto utilizzata ad inizio articolo il suo volto è oscurato.

Ancora, la storia di “maximo 2 giorni” potrebbe riguardare un ragazzo che ha dei problemi mentali, o più semplicemente rientra in un esperimento sociale. Come sottolineato da Giornalettismo. Non sarebbe certo il primo caso, secondo quanto vi abbiamo riportato in passato ad esempio con Pintus. A prescindere dalle motivazioni, sarebbe il caso di darci un taglio con le ricondivisioni convulsive date le particolari circostanze.

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