È presente sul sito del giornale Secolo d’Italia questa petizione:
PETIZIONE PER FAR VALERE I DIRITTI DEGLI ITALIANI
I sottoscritti cittadini italiani, non più disposti a subire le egemonie di un Governo non scelto e privo di ogni legittimazione popolare, chiedono al Sig. Presidente della Repubblica lo scioglimento immediato delle camere per consentire al Popolo italiano di ritornare, al più presto, ad esprimere la propria volontà attraverso il voto.
Come cita una nota canzone degli 883: “Stessa storia, stesso posto, stesso bar…”.
Per smontare questa falsa notizia, spieghiamo come nasce un governo.
Innanzitutto, leggendo in sequenza gli articoli: 92, 93 e 94 della Costituzione, possiamo comprendere che:
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.
Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri e i Ministri, prima di assumere le funzioni, prestano giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
Inoltre, sul sito del Governo è possibile leggere un articolo dedicato, che spiega nel dettaglio come viene strutturato un governo. Se ci soffermiamo nelle sezioni “L’incarico” e “Il giuramento e la fiducia”, leggiamo che:
L’incarico è conferito in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio tra il Presidente della Repubblica e la personalità prescelta. Del conferimento dell’incarico da’ notizia, con un comunicato alla stampa, alla radio e alla televisione, il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica.
Entro dieci giorni dal decreto di nomina, il Governo è tenuto a presentarsi davanti a ciascuna Camera per ottenere il voto di fiducia, voto che deve essere motivato dai gruppi parlamentari ed avvenire per appello nominale, al fine di impegnare direttamente i parlamentari nella responsabilità di tale concessione di fronte all’elettorato.
In poche parole, funziona così:
La Costituzione Italiana non ha mai avuto leggi che permettessero al popolo di scegliere il proprio primo ministro, attraverso referendum.
La palla torna al Presidente della Repubblica che sceglie un nuovo Premier o chiede a quello uscente se vuole ritornare o ancora, scioglie le Camere, come spiega La Repubblica.
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