Categorie: Disinformazione

DISINFORMAZIONE Isis, la lotteria del terrore: estraggono a sorte la bambina da stuprare. L'arte del copia incolla senza verifica – Bufale.net


Ieri avevamo parlato dell’articolo disinformazione pubblicato dal sito Caffeinamagazine.it dal titolo “Isis, la lotteria del terrore: estraggono a sorte la bambina da stuprare“. Come abbiamo spiegato ai nostri lettori nella nostra pagina Facebook, siamo tutti consapevoli dell’esistenza di fatti orribili che accadono in tutto il mondo, ma le notizie vanno diffuse riportando i fatti senza alterarli per creare ulteriore scalpore, qualunque sia il tema. I fatti reali bastano e avanzano.
L’articolo di Caffeinamagazine.it era stato pubblicato 15 ore e 48 minuti fa. Considerando che in questo preciso momento in cui sto scrivendo l’articolo sono le 8:36 del mattino di venerdì 17 aprile 2015, parliamo delle 16:49 circa di giovedì 16 aprile 2015 (ulteriore prova sono i salvataggi su Webarchive).

Successivamente due siti online, Leggo.it e Ilgazzettino.it, copiano e incollano la storia di “Jalila” riportata erroneamente da Caffeinamagazine.it con i seguenti titoli:


Ecco il testo presente in entrambi gli articoli:

Legata, malmenata e stuprata da sette diversi militanti Isis. E’ successo ad una ragazza yazidi di 12 anni, rapita dalla sua casa in Iraq. Il suo nome è stato estratto da una sorta di “lotteria” tenuta dagli jihadisti. La storia di Jalila (nome di fantasia) è solo uno degli agghiaccianti racconti delle donne che sono ruiscite a scappare dopo essere state catturate dallo Stato Islamico tra Siria e Iraq. La notizia è stata data dall’organizzazione Human Rights Watch che ha denunciato rapimenti e stupri da parte dei terroristi dell’Isis anche nei confronti di bimbe di otto anni, poi costrette a sposarsi e a convertirsi all’Islam. «Li ho supplicati di non toccarmi e di lasciarmi andare – ha raccontato Jalila – Ero solo una ragazzina e ho chiesto loro cosa volevano da me. Mi hanno stuprata per tre giorni». La testimonianza di Jalila, che è poi riuscita a scappare, è solo una delle tante e Human Rights Watch ora parla di un sistema organizzato di violenze sessuali, schiavitù e matrimoni forzati, tutti da ricondurre alla fattispecie dei crimini di guerra e genocidio contro la minoranza Yazidi.

Il testo dei due articoli “copia incolla” pubblicati da Leggo.it e Ilgazzettino.it è identico, non c’è da stupirsi siccome entrambi fanno parte dello stesso gruppo:

Ecco l’articolo di Caffeinamagazine.it:

La storia di Jalila (nome di fantasia) è solo uno degli agghiaccianti racconti delle donne che sono riuscite a scappare dopo essere state catturate dallo Stato Islamico tra Siria e Iraq. Lei è una ragazza yazidi di 12 anni, rapita dalla sua casa in Iraq. Il suo nome è stato estratto da una sorta di “lotteria” tenuta dai jihadisti e per questo è stata legata, malmenata e stuprata da sette diversi militanti Isis.
Fonte della terribile notizia è Human Rights Watch che ha denunciato rapimenti e stupri da parte dei terroristi dell’Isis anche nei confronti di bimbe di otto anni, poi costrette a sposarsi e a convertirsi all’Islam. Dopo diversi giorni di prigionia però, la ragazza è riuscita a fuggire e ha raccontato i tragici momenti all’organizzazione: “Li ho supplicati di non toccarmi e di lasciarmi andare – ha raccontato Jalila – Ero solo una ragazzina e ho chiesto loro cosa volevano da me. Mi hanno stuprata per tre giorni”.

Nel nostro articolo precedente abbiamo ben spiegato come si è arrivati a questa disinformazione:

  • Caffeinamagazine.it ha preso riportato erroneamente quanto dichiarato nell’articolo pubblicato dal sito Human Rights Watch, alterando la realtà dei fatti rendendo di fatto “virale” la notizia;
  • Caffeinamagazine.it, per raccontare la storia alterata, pubblica come immagine dell’articolo la foto riguardante un altro fatto, ma utile per diffondere tale notizia;
  • Human Rights Watch non cita nessuna “lotteria dello stupro”, ma una “lotteria del matrimonio” su testimonianza di donne adulte e che riguardava queste ultime citate.

Almeno Leggo.it e Ilgazzettino.it non hanno usato la foto pubblicata da Caffeinamagazine.it.

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