Momenti di tensione oggi a Palazzo Madama, con una protesta da parte del senatore Antonio Saccone di Forza Italia che ha fatto tornare attuale l’argomento “Di Maio steward“ al San Paolo di Napoli. Tutto è nato poco fa durante le discussioni riguardanti il decreto su reddito di cittadinanza e quota 100, che da sempre crea un clima piuttosto teso in Parlamento, al punto che lo stesso senatore ha pensato di dar vita ad una protesta singolare. Come? Innalzando un gilet arancione da steward, con al suo interno una foto dello stesso Di Maio.
Quella di Di Maio steward è una storia vecchia quanto il mondo. Premesso che si tratti di un lavoro onesto e degno di rispetto, al punto da non comprendere le rimostranze di Saccone, c’è un importante aspetto da precisare e che molto spesso viene sottovalutato quando ci si ritrova immersi in discussioni di questo tipo. Come riportato a suo tempo da una fonte affidabile come Giornalettismo, infatti, Di Maio non ha mai ricoperto il ruolo di steward al San Paolo, ma al massimo ha venduto bibite.
Per farvela breve, come emerso qualche anno fa in Rete, Di Maio ha avuto modo di lavorare per la ditta che distribuiva le bibite presso l’impianto di Fuorigrotta nel 2006. Azienda di proprietà del cugino del consigliere regionale di Fdi Luciano Passariello, ragion per cui la storia emersa oggi 26 febbraio contiene una sostanziale imprecisione.
Al dì là di qualche uscita grossolana di Di Maio, va ricordato che già la scorsa estate c’era stata ampia diffusione per un’imprecisione riguardante il leader del Movimento 5 Stelle, come forse ricorderete tramite il nostro articolo sulla storia di Matera e la Puglia. In ogni caso, oggi 26 febbraio è necessario ricordare a Sacconi e all’opinione pubblica che Di Maio steward rappresenti la più classica delle bufale, in quanto il suo ruolo all’interno del San Paolo di Napoli, per quanto altrettanto rispettabile, fosse differente.
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