Precisazioni

Coronavirus, la Repubblica Ceca ha sequestrato migliaia di mascherine inviate dalla Cina all’Italia

Ci segnalano i nostri contatti una storia difficile da ricostruire, ma che dimostra come in tempi difficili non esista concetto di “frontiere” che possa difenderci, ed anzi spesso le frontiere diventano un ostacolo. Quel genere di ostacolo che non salva, ma uccide vite.

E questa volta tocca a noi: conoscete la situazione Italiana, investita dalla pandemia e in scarsità di beni necessari a farvi fronte, come le mascherine protettive per medici e personale di supporto.

Succede che anche nel resto del mondo, anche nel resto di Europa sono tutti nello stesso problema.

E succede che

“La versione ufficiale con i primi comunicati diceva all´inizio che su trattava di mascherine e respiratori confiscati, parlando di materiale rubato a imprese ceche da criminali senza scrupoli che volevano venderle a costo maggiorato sul mercato internazionale, sfidando i severi limiti all´export medico imposti in Cechia come altrove dall´emergenza”

Ma all’improvviso Lev Cervinka, ricercatore, membro dell’Opposizione, dimostra con filmati e reperti fotografici che tra quelle mascherine rubate a imprese ceche da criminali ci sono pacchi con la bandiera Italiana e Cinese, parte delle donazioni inviate dalla Cina a supporto della nostra situazione.

Anche la stampa cinese si è interessata della cosa, ottenendo dal governo locale l’assicurazione che si è trattato di un fraintendimento: sostanzialmente la dogana Ceca ha trovato in un magazzino una serie di pacchi, tra cui pacchi diretti per l’Italia.

Secondo la stampa locale il lotto risulta addebitato ad un’operazione di bagarinaggio, e siccome non era stato possibile ricostruire la filiera si era deciso di considerare le mascherine destinate all’Italia come rubate e redirette al mercato illegale.

La risoluzione della vicenda

L’intervento delle autorità Cinesi ha portato ad una risoluzione in grado di contemperare la burocrazia all’urgenza: le mascherine sequestrate verranno rilasciate ad un’associazione di cittadini cinesi per essere reimmesse nel circuito della carità, mentre la Cina organizzerà una nuova spedizione, conscia del fatto che ogni giorno perduto per ragioni di confini, burocrazia e “sovranità” è un giorno sottratto al genere umano.

Non sappiamo che mondo verrà dopo la Pandemia, ma speriamo sia un mondo che, finalmente, riconosca che nessun confine ed interesse personale ha mai servito la superiore causa dell’Umanità.

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