La pagina di Altaforte Edizioni, secondo quanto raccolto oggi 12 luglio tramite Giornalettismo, risulta chiusa. Dopo l’annuncio degli admin sulla decisione di Facebook di “nasconderla, la fonte ci parla di chiusura che rischia a questo punto di essere definitiva. Notizia che fa rumore, vista la vicinanza a CasaPound.
Mossa significativa e confermata quella di Facebook, che oggi 10 luglio ha deciso di chiudere ufficialmente la pagina di Altaforte Edizioni, a quanto pare particolarmente vicina a CasaPound e alla destra sovranista qui in Italia. Il motivo? La community in questione paga la violazione del regolamento relativo all’incitamento dell’odio, rendendo nuovamente attuale una questione che nell’ultimo mese ha creato più di una discussione nel nostro Paese, come potrete notare attraverso un nostro recente articolo.
Di norma, la chiusura di una pagina Facebook non crea particolari discussioni in Italia. Il caso di Altaforte Edizioni è diverso. Si tratta, infatti, di una casa editrice guidata da Francesco Polacchi. Se non fosse chiaro, stiamo parlando di un attivista di CasaPound addirittura dal 2004, che in questi anni ha pubblicato lavori con titoli come “Diario di uno squadrista toscano“, senza dimenticare “Il cinema tedesco del Terzo Reich“. Tuttavia, è un altro il lavoro di cui si discute molto in queste ore dopo la decisione dello staff di Mark Zuckerberg.
Come evidenziato a suo tempo da Wired, infatti, Altaforte Edizioni ha pubblicato anche un libro di Salvini. Stiamo parlando di “Io sono Matteo Salvini“, che non a caso a suo tempo creò non poche discussioni. Ci sono anche altri contributi che aiutano a contestualizzare quanto avvenuto quest’oggi, come riportato da Fanpage. Non molto tempo fa, infatti, il suo responsabile aveva dichiarato pubblicamente durante un’intervista di essere fascista e che, al contempo, l’antifascismo rappresentasse vero male di questo Paese.
La conferma sull’autenticità della notizia arriva anche dalla presa di posizione da parte di alcune testate chiaramente schierate in politica. Staremo a vedere se i vari “ricorsi” verranno accettati, oppure se l’esperienza social di Altaforte Edizioni sia costretta a ricominciare da zero dopo il ban di questo venerdì.
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