BUFALA WhatsApp: “Il ragazzo con il volto un pochettino indemoniato del gioco dello squalo”

La rete WhatsApp ha inaugurato un effetto domino con un messaggio vocale che circola senza soluzione di arresto di contatto in contatto. Ci segnalano, infatti, un audio virale in cui si sente la voce di una donna:

Ciao a tutti,

Vi volevo avvisare di stare attenti su WhatsApp. Poco fa mi ha chiamato una mia amica dicendomi che è arrivato… ha ricevuto un contatto con una persona… con un ragazzo biondo con gli occhi azzurri, con il volto un pochettino indemoniato, con un audio. Attenzione, se vi arriva questo non aprite che è quel gioco dello squalo, quello che sta girando in questo momento. Automaticamente se voi rispondete o guardate questo messaggio sarete nella loro rete. State attenti, per favore fate girare questo messaggio. Non è uno scherzo, è la verità. Diamoci una mano tutti e fate girare questo messaggio. È un ragazzo biondo con gli occhi blu, con una maglietta nera con una scritta rossa. Se così cancellate subito. Ok? Grazie, un bacione a tutti.

Non ci limiteremo a dirvi “non ci sono fonti, è una bufala”. Quando si parla di bufala, vi ricordiamo, vi sono diversi elementi da considerare.

È immediato intuire che “quel gioco dello squalo” è da intendere come l’ennesima segnalazione sulla Blue Whale che oggi cambia versione: diventa un audio. Le note vocali inoltrate su WhatsApp sono sempre state una chicca per i condivisori compulsivi, come quanto accadde in una vecchia bufala su un potenziale attentato in Italia.

L’audio di oggi si apre con “mi ha chiamato una mia amica”, rispettando dunque il canone delle false informazioni attribuite a cugini, Polizia, Finanza, Carabinieri e altre figure tirate in ballo per ostentare una fonte e dare veridicità al messaggio. Non è chiaro, inoltre, cosa si intenda per “ricevere un contatto con una persona”. Forse, nella fretta di creare l’audio virale, si voleva intendere in modo maldestro di aver ricevuto un messaggio da un contatto non presente in rubrica. Forse. Il ragazzo dall’aspetto un pochettino indemoniato non è stato, ovviamente, segnalato agli organi competenti. Non esistono riscontri su testate ufficiali. Non esiste una foto diffusa del piccolo demone, elemento che aiuterebbe a presentare denuncia alle autorità. Viene diffuso solamente un audio in cui si riferiscono cose e si chiede di condividere per darsi una mano.

Un fotogramma de “Il villaggio dei dannati” (1957) di John Wyndham

Non esistendo prove, non esistendo denunce né riscontri sulle testate ufficiali, l’audio diffuso non ha fondamento. Resta una nota vocale passata di contatto in contatto nel nome della ricerca di una viralità inzuppata di allarmismo e farsa. Una bufala, nel linguaggio comune del web.

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