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BUFALA Samantha Cristoforetti vede UFO nello spazio – bufale.net

Un urlo di sorpresa, la frase «O mio Dio, cos’è quello?» pronunciata dall’astronauta Italiana Samantha Cristoforetti a bordo della navicella Soyuz.
Tanto è bastato a centinaia di “aspiranti ufologi” su Internet per urlare allo scandalo e dichiararsi automaticamente vincitori. “Se un oggetto spaventoso esiste nello spazio”, avranno pensato, “non può che essere un UFO”.
La notizia, in questa forma, è anche pervenuta alla stampa, dove gli Ufologi interpellati da Libero Quotidiano hanno sentenziato che un oggetto luminoso e sorprendente, in quella regione nello spazio, deve per forza essere un oggetto non convenzionale. Un UFO, quindi.
Ma partiamo dalle origini lessicali: un UFO è, per definizione, un Unidentified Flying Object, un Oggetto Volante non Identificato.
In un certo senso la Cristoforetti ha visto un UFO in gergo tecnico, nel senso di aver visto un oggetto che non era in grado di identificare visivamente. Ma nell’accezione da ufologo del termine, è una bufala: la Cristoforetti non ha visto alcun oggetto alieno.

Foto della ISS

Come conferma la traduzione del Diario di Bordo liberamente disponibile Online la Cristoforetti ha visto la ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, in un momento ed una posizione molto favorevole, ovvero quando la luce riflessa ne inondava i pannelli solari (in fondo, sono lì apposta) di evanescenti riflessi d’ambra e di luminescenza e colori rarissimi, se non del tutto ignoti ai più, in ordinarie condizioni atmosferiche sul pianeta Terra

Per ora, vi dirò di un altro momento, che è stato così fortunato e inaspettato. Sapete, quando volate verso la Stazione Spaziale nella Soyuz, a meno che non siate il Comandante che siede nel seggiolino centrale, potete vedere la vostra destinazione solo da molto lontano nella vista in bianco e nero della telecamera (la stessa immagine che viene trasmessa al Controllo Missione e generalmente mostrata durante la copertura mediatica dell’attracco). Come occupante del seggiolino di sinistra o destra, avete solo una visione laterale e non c’è alcun modo di vedere la Stazione fino a quando vi trovate veramente vicini e le sue parti iniziano a entrare nel vostro campo di vista. Prima del volo, i precedenti astronauti delle Soyuz mi avevano ricordato di iniziare a guardare la Stazione Spaziale dal finestrino laterale nell’ultima parte dell’avvicinamento, e così ho fatto: ma non ero nemmeno minimamente preparata a quello che ho visto quando ci trovavamo a circa 30-40 metri.
A quel punto avevo allentato le mie cinture alle spalle un bel po’, così stavo galleggiando sopra il mio seggiolino. Mentre mi sono girata per guardare fuori, all’inizio ho guardato indietro e ho visto uno dei pannelli solari della nostra Soyuz. Poi i miei occhi hanno colto qualcosa nella visione periferica. E mentre mi sono girata lentamente, quando mi sono resa conto di ciò che stavo vedendo, sono stata sopraffatta da puro stupore e gioia: la Stazione Spaziale era lì, ma non era solo una vista qualunque. Gli enormi pannelli solari erano inondati da una fiammata di luce arancione, vivida, calda e quasi aliena. Non ho potuto fare a meno di esclamare qualcosa ad alta voce, che potete probabilmente ascoltare nelle registrazioni del nostro attracco [al minuto 4:34 nel video—N.d.T.], visto che a quel punto eravamo a “microfono aperto” con il Controllo Missione. Anton me lo ha ricordato e così ho cercato di contenere il mio stupore e tornare al monitoraggio dell’attracco. Quando ho sbirciato ancora più tardi, il bagliore arancione non c’era più.

È naturale per chiunque veda la ISS per la prima volta in vita sua dal vivo, e non in fotografia, inondata di un effetto cromatico che possiamo solo immaginare somigliare al più vivido ed iridescente color oro che la nostra fantasia può attribuire solo alle favole, avere un attimo di sorpresa e meraviglia. È altrettanto normale che un cosmonauta “di lungo corso” invece consideri tale sorpresa con bonaria indifferenza, limitandosi a ricordare che anche gli astronauti hanno un'”immagine da mantenere”, e quindi sarebbe meglio non esternare tanta sorpresa durante i contatti radio per la ISS, meravigliosa creazione umana ma sempre lì a disposizione di ogni missione spaziale.
Sorpresa che riteniamo peraltro più che legittima: non c’è infatti bisogno degli interventi alieni per stupirsi. La ISS è lì, utile e stupenda, il pinnacolo della creazione umana.
Ci scherza adesso la Cristoforetti, promettendo via Twitter di Consultare l’inventario di bordo per identificare nuovi oggetti. Ma intanto, il suo impegno e la sua opera non sono meno stupendi ed emozionanti della Stazione Spaziale Internazionale che tanto ha destato in lei un sentimento di meraviglia.

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