Ci hanno segnalato, sul sito “Il Quotidaino”, questo articolo satirico in cui pare che il nostro primo ministro abbia già deciso a priori di procedere alle trivellazioni entro le 12 miglia per un probabile accordo economico con Hamad bin Khalifa Al Thani (anche se attualmente non è più l’emiro del Qatar e Wikipedia non ne cita la presidenza della catena Q8).
L’approccio adottato nella Costituzione italiana è in qualche modo intermedio tra le due opinioni, perché il referendum è normalmente riservato all’abrogazione di leggi ordinarie. Solo in caso di modifiche alla Costituzione può essere indetto un referendum costituzionale (art. 138 cost.), di natura invece confermativa. In ambedue i casi il referendum appare orientato a proteggere l’ordinamento dello stato più che a stimolare l’innovazione legislativa.
Tutto falso. Il referendum ha permesso ai cittadini di scegliere, se essere favorevoli o contrari, in merito a questa proposta mossa dal Governo ed applicarne la decisione, secondo il modello democratico.
Anche sul sito ufficiale del Senato è possibile trovare la dicitura in cui spiega che la legge non è promulgata, se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. C’è anche da aggiungere che nessuna testata giornalistica ha riportato questa notizia.
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