Anche oggi 8 giugno potrebbe essere possibile leggere post su Facebook riguardanti l’invito a non accettare una richiesta d’amicizia ben precisa, questa volta incentrata sulla figura di C. Bonanno. Da alcune ore a questa parte, infatti, ci viene segnalata una vera e propria catena tramite la quale gli utenti vengono avvertiti di questa nuova pericolosissima minaccia, attraverso la quale si rischierebbe addirittura il furto del proprio profilo, fino ad arrivare alla condivisione di materiale poco dignitoso a proprio nome.
Andiamo con ordine, sottolineando il fatto che la bufala riguardante la presunta richiesta d’amicizia Facebook da parte di C. Bonanno già in passato ha indotto la Polizia Postale a rilasciare note ufficiali sui propri canali social per sottolineare che, a conti fatti, queste catene (visita il nostro archivio) alimentano semplicemente l’allarmismo degli utenti dalle conoscenze meno avanzate. Aggiungiamo che la natura non veritiera del post che ci apprestiamo ad analizzare è stata portata alla luce anche da OptiMagazine poco fa. Ecco dunque il messaggio attualmente in circolazione:
“Dì a tutti i contatti della tua lista di Messenger di non accettare la richiesta di amicizia di C. Bonanno È un hacker e ha collegato il sistema al tuo account di Facebook. Se uno dei tuoi contatti lo accetta, verrai attaccato anche tu, quindi assicurati che tutti i tuoi amici lo conoscano. Ruba foto e ne fa profili per uso improprio con attività hot… Inoltralo come ricevuto. Tieni premuto il dito sul messaggio. In basso al centro si presenterà l’icona di “inoltra”. Clicca sopra e si presenterà la lista dei tuoi contatti. Clicca sul nome, invia. Segnalate Grazie”.
Si tratta di una tecnica di “trollaggio” decisamente non nuova, come avrete notato anche dal nostro ultimo articolo appartenente a questo genere, se pensiamo al fatto che le catene Facebook vertono sempre su messaggi decisamente simili tra loro. Anche la povera C. Bonanno, pertanto, è finita in questa rete e probabilmente al momento della pubblicazione del nostro articolo ne è ancora inconsapevole. Non sono rari i casi in cui queste persone si siano ritrovate costrette a dover chiudere profili personali per iniziative del genere.
Insomma, prima di ricondividere catene come quelle riguardanti C. Bonanno, occorre sempre approfondire la questione, se pensiamo che importanti pagine Facebook in passato ci hanno invitato a non alimentare disinformazione tramite post come quello segnalato oggi.
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