BUFALA Lascia un milione di euro al suo cane: “Abbiate cura di lui”

Ormai i termini/nomi “avvocato Andrea Fabio Ferrari”, “Antonio Zaccagni” e “Milioni di euro” dovrebbero essere entrati nei filtri automatici di rimozione delle redazioni.

Sempre il solito metodo: “il giornalista chiama risponde “l’avvocato” che conferma la storia. Il giornalista non fa nessuna nuova verifica e pubblica il tutto, esattamente come spiegato dai colleghi di  “Butac.it

Invece sembra proprio non vengano percepiti come sinonimo di bufala, ed ecco che ancora molte testate nazionali pubblicano una bufala.

Non solo REPUBBLICA, ma anche:

LA STAMPA

http://www.lastampa.it/2018/05/22/societa/lascia-un-milione-al-proprio-cane-dopo-che-gli-ha-salvato-la-vita-la-storia-di-pasquale-e-tor-ABYa2j30kj1WPjChtP0rUO/pagina.html

VELVETPETS

https://velvetpets.it/2018/05/21/tor-cane-da-un-milione-di-euro-cerca-casa/

Tor può permettersi una vita da pascià. Ce ne sono centinaia di migliaia come lui che sono rinchiusi in un canile senza speranza, lui invece è stato baciato dalla fortuna: il suo proprietario, Pasquale Rizzo, funzionario delle Ferrovie dello Stato in pensione, avellinese trasferito a Milano da una decina d’anni, è morto a 90 anni senza eredi diretti, lasciando al suo cane tutti i suoi averi, valutati dal tribunale meneghino in un milione di euro.

Il signor Pasquale aveva preso con sé il cucciolo Tor, trovato a due passi dalla sua villetta a schiera della periferia milanese sette anni fa, quando aveva 83 anni. Un’età alla quale, spesso, gli animalisti che devono dare in adozione animali randagi preferiscono non affidarli, per evitare che poi l’animale resti solo. Ma il caso di Tor prova che non sempre questo criterio è valido. Anzi. Il pensionato, che riempiva le sue giornate con le passeggiate insieme al cane, suo grande amico, e la collaborazione con alcuni studi di commercialista, visto che era laureato in Economia e commercio, sentiva di avere un forte debito con Tor.

Il cane gli aveva salvato la vita una mattina del 2014, quando l’uomo, appena alzato, aveva avuto un infarto e solo l’abbaio del suo cane aveva allarmato i vicini che non sentivano mai la sua voce risuonare insistentemente come quella volta.

Avevano chiamato l’ambulanza e Pasquale Rizzo era sopravvissuto solo per l’attenzione che aveva ricevuto dal suo amico più grande. Così, all’indomani di quella brutta avventura, era andato in uno studio legale e all’avvocato Andrea Fabio Ferrari aveva confidato di voler lasciare tutto a Tor. «In Italia – spiega il titolare dello studio – a differenza che in altri Paesi, non è possibile nominare erede direttamente un animale, però tramite l’istituto giuridico del legato testamentario si può far sì che un soggetto, l’esecutore testamentario, vigili affinché il patrimonio sia “asservito” alle esigenze del cane».

Alla fine di aprile il signor Pasquale è morto e il legato, scritto in un testamento olografo, è diventato operativo. Pasquale viveva ad Avellino, aveva lavorato fuori diversi anni, e nella sua città d’origine aveva solo parenti lontani. L’avvocato ha rimesso la questione nelle mani del tribunale e il giudice ha nominato esecutore un amico di Rizzo, anche lui commercialista che vive a Milano, Antonio Zaccagni.

Tor da quando il suo “ papà” non c’è più, vive in una pensione «non un canile – spiega l’esecutore testamentario – una bella struttura dove vive comodamente, ma pensiamo che sarebbe preferibile affidarlo a una famiglia che ami gli animali» . Perciò il commercialista chiede se ci fosse qualcuno, anche della Campania, di dove era originario Pasquale, che voglia adottare il cane: un animale “ spesato” di tutto, che merita amore e rispetto.

«Sono stati valutati un milione di euro i risparmi su due conti correnti di Rizzo e due appartamenti uno a Milano e uno ad Avellino, che sono stati dati in affitto. Al cane non mancherà niente, ma io continuerò a vigilare che i soldi vengano impiegati per lui, come dispone il testamento e come il suo padrone ha espresso nelle sue ultime volontà. Se Tor dovesse mancare prima, quel patrimonio potrebbe essere destinato alle esigenze di altre fondazioni o associazioni che si occupano di animali che possono fare istanza a me o al Tribunale di Milano».

Per offrirsi di adottare Tor, ovviamente accettando tutti i controlli che il caso richiede, prima e dopo l’adozione, si può scrivere all’indirizzo antonio- zaccagni@ libero.it. Per lui il suo amico Pasquale non tornerà mai più, ma almeno avrà un affetto – si spera – disinteressato (e non attratto dal suo essere un ereditiero) e potrà essere ancora amato.

Il problema è che ora all’estero stanno riportando queste bufale perchè condivise da MEDIA affermati italiani:

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