BUFALA Il profumo Lovely di Sarah Jessica Parker uccide le persone

Sul web sta circolando una notizia secondo cui diverse persone esposte al profumo realizzato da Sarah Jessica Parker sarebbero morte. Non è altro che una super bufala e, per la precisione, una nuova versione di una farsa sul web che dura da tanto tempo e che ha accusato la linea di profumi “Lovely” realizzata dalla nota attrice di essere stata impiegata dai terroristi.

La notizia è la seguente: le persone che provano ad odorare il profumo “Lovely” vengono uccise all’istante oppure nel giro di tre giorni.

Chiaramente si tratta di una notizia completamente falsa. È passato circa un decennio dal momento in cui tale profumo è stato lanciato sul mercato: la prima linea di profumi della famosa attrice Sarah Jessica Parker, però, è fin da subito stata utilizzata per realizzare un gran numero di bufale.

Circa due anni fa, infatti, circolavano vari messaggi online che sostenevano come solamente l’esposizione al profumo potesse avere degli effetti mortali.

E di versioni di questa vera e propria truffa se ne possono trovare a volontà. Ad esempio, che una sola spruzzata di questo profumo equivale ad una vera e propria condanna a morte. Tra le altre versioni di tale truffa che si sono diffuse online troviamo anche quelle secondo cui il profumo in questione sarebbe stato usato dall’ISIS e distribuito in tutto il mondo arabo, oppure che porterebbe alla morte entro tre giorni.

Ad ogni modo, qualunque sia la versione, tutte le accuse rivolte al profumo di Sarah Jessica Parker sono del tutto false. Questi messaggi denigratori tendono a riemergere periodicamente dal 2011 quando si cominciarono a diffondere su internet, come confermato un anno fa circa da alcuni abitanti di Melbourne, in Australia.

Sostanzialmente, si tratta una bufala arcinota che riappare di tanto in tanto in vesti mutevoli, con cui combattiamo almeno dal 2014: la bufala originale nasce come scarelore, leggenda metropolitana di paura, creata per disseminare un po’ di facile terrore e colpire i generici campioncini di profumo distribuiti via posta o nelle riviste, inventando contaminazioni o complotti da parte di non meglio specificati terroristi.

Con l’arrivo sulla scena del terrorismo mondiale dell’ISIS, ecco che appaiono nuove versioni in cui i terroristi vengono etnicamente identificati nell’ISIS, o in non meglio specificati “arabi” (in alcune versioni con l’asseverazione di fantomatici nuclei di polizia) e, solo un anno dopo, anonimi quanto crudeli burloni decidono di usare uno scarelore ormai condiviso per attaccare persone ed organizzazioni a loro invise.

Ad esempio brilla il tentativo, da noi segnalato immediatamente alle vittime, di diffamare la Lega del Filo d’Oro, noto ente di carità, legando lo scarelore di cui sopra ai gadget distribuiti dall’organizzazione di beneficienza per i bambini sordociechi a donanti e sostenitori.

Evidentemente, qualcuno avrà pensato di poter danneggiare impunemente la ditta legata al brand SJP, approfittando del potere che il “popolo della Rete” si illude di avere, e soente, si prende una bufala alla volta.

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