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BUFALA Argento colloidale meglio di qualunque antibiotico, potrebbe essere efficace anche contro Ebola – Bufale.net


Lo scorso 30 dicembre 2014, il sito Zapping.altervista.org pubblica un articolo dal titolo “Quello che non Vi dicono: ARGENTO COLLOIDALE meglio di qualunque antibiotico, potrebbe essere efficace anche contro Ebola. Ma non ce lo diranno mai perché non conviene alle lobby farmaceutiche“, che a sua volta ha come fonte il sito Curiosity2013.altervista.org già noto a Bufale.net.

Ebola a parte, che già pone i presupposti per la bufala, che cos’è l’argento colloidale?
L’argento era conosciuto fin dall’antichità come antibatterico. Un elevato utilizzo dell’argento colloidale per la “cura” di diverse malattie venne riscontrato alla fine degli anni ’90 e inizio 2000, ma non come farmaco, bensì come integratore. L’ente americano FDA (Food and Drug Administration) nel 1975 lo proibì come farmaco visti gli effetti tossici e dagli anni ’90 non riconosce i prodotti contenenti argento in forma ionica/collidale come sicuri o efficaci.
Esso presenta effetti contro i microorganismi, ma è anche tossico e pericoloso, motivo per cui dal 1940 venne sostituito dagli antibiotici più efficaci e sicuri. Dal 1990 è considerato all’interno della “medicina alternativa” e considerato una “panacea” contro i mali, persino contro il cancro. C’è chi, inoltre, spiega come prepararlo artigianalmente a casa, ma non avrebbe senso visto le difficoltà della procedura e soprattutto il costo per il “fai da te”.
L’effetto collaterale più pericoloso è quello dell’Argiria, un’alterazione cutanea irreversibile consistente nella colorazione blu-grigiastra della pelle che l’assunzione prolungata di argento può scatenare, che nella fase acuta può essere letale. Questa può scatenarsi assumendo argento sia per via orale o per via intramuscolare, ed è conosciuta dai lavoratori presso le miniere d’argento. L’argento colloidale può scatenarla.
I sintomi dell’Argiria non sono di certo piacevoli: vomito, diarrea, collasso, ustione alla prime vie aeree e digestive.
Attenzione perché chi pubblicizza l’argento colloidale come rimedio per tutti i mali tende a sminuire il problema dell’Argiria. Ogni persona reagisce all’argento in maniera diversa, il deposito nelle cellule è soggettivo, non si possono quindi considerare sia i dosaggi e la via di somministrazione.
L’americana Rosemary Jacobs, di cui esiste anche un sito internet (Rosemaryjacobs.com), è una delle vittime di argento colloidale e di Argiria. Il suo medico le consigliò di assumerne come spray nasale per curare una forma influenzale, ma il risultato fu sconvolgente:

Rosemary è la signora sulla sinistra della foto, mentre a destra vediamo Paul Karason, il tristemente famoso “uomo blu”, un’altra vittima di questa pratica e morto nel 2013. Non sono ritocchi fotografici, purtroppo.

Ecco la frase riportata nella home page del sito di Rosemary:

Se il mio dottore avesse studiato la letteratura medica al posto della pubblicità, non sarei mai diventata come sono ora.

State attenti.
 

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